GABRIELE MANFRIN
Cosa Fare

Toscana Pride, oltre 20mila in corteo a Firenze. La comunità dei diritti rivendica la sua libertà: "No ai compromessi"

Un fiume di persone tra le vie del centro per chiedere una legge contro l’omotransfobia e per il riconoscimento dei figli. Il segretario del Pd regionale Fossi: "Questa comunità è sotto attacco del governo"

Firenze, 9 luglio 2023 – Il Toscana Pride è entrato nel vivo, non senza qualche tensione nel finale. La manifestazione, tornata a Firenze dopo sette anni, è stata comunque un successo. Oltre 20 mila i partecipanti, arrivati per chiedere più diritti e rispetto, nei confronti delle persone LGBTIQA (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali, queer, asessuali). Bandiere, cori, e striscioni. Il focus di quest’edizione era sui corpi inTRANSigenti: "Affermiamo la nostra intransigenza, la nostra indisponibilità ai compromessi. Siamo il Paese europeo in cui ci sono più discriminazioni transfobiche. Il vento deve cambiare".

Sul punto anche il presidente di Arcigay Natasha Maese, che ha ricordato il deficit italiano in materia: "Abbiamo gli stessi doveri ma non gli stessi diritti — spiega —L’Italia ha dei primati terribili: siamo il fanalino di coda dell’Europa. Su transfobia e misoginia siamo al 34esimo posto su 39 Paesi. Allineati con Polonia, Ungheria o Russia".

E sulla strada da prendere è chiara: "Serve una legge contro l’omotransfobia. Ma anche una per il riconoscimento dei figli" conclude. Erano presenti delegazioni di sindaci e diverse istituzioni. Tra queste il presidente della Regione Giani, che nel ricordare come ognuno possa, e debba, avere il proprio orientamento sessuale ha ribadito il valore dell’inclusione: "La Toscana afferma la propria identità sul piano della libertà e dei diritti. Tutti vanno rispettati. Questa festa ispirata al dialogo mostra anche come la comunità debba vivere i propri valori" conclude, mentre si immerge tra gli attivisti.

Sul punto anche il segretario regionale del Pd Fossi: "Ci siamo come sempre. Questa comunità è chiaramente sotto attacco da parte del governo. Ci siamo per ribadire la vicinanza"spiega. Presente anche l’assessore all’ambiente di Firenze Andrea Giorgio, che ha ricordato la benevolenza della città verso l’evento: "Oggi siamo capitale dei diritti — spiega— è un orgoglio vedere il gonfalone di tanti comuni. La città ha accolto con amore il Pride: le persone e le bandiere alle finestre, i sorrisi, gli abbracci. Questa è la realtà, non la discriminazione delle destre" conclude.

"In questa fase storica, è un dovere per le istituzioni essere qui — dice l’assessora di regionale Alessandra Nardini.—Come Regione Toscana abbiamo confermato il nostro patrocinio e siamo qui con il Gonfalone, per ribadire che non esistono persone di serie A e di serie B" conclude. Presenti anche gli assessori comunali Sara Funaro e Benedetta Albanese. Anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, è intervenuta sui social: "Un mare di colori ha invaso le strade di Firenze per dire si’ a una società rispettosa dei diritti di ognuno. Ma soprattutto, per dire no ai Crociati del Terzo Millennio" si legge. C’era anche l’ordine regionale degli psicologi.

Dicevamo delle tensioni nel finale. Gli antagonisti, più volte intervenuti per disturbare la pacifica manifestazione, non volevano lasciare l’area del Toscana Pride e la polizia con alcune squadre di agenti, in assetto antisommossa, ha dovuto schierarsi a protezione del palco. Una donna, che farebbe parte dei gruppi antagonisti, è riuscita comunque a salire sul palco e a esprimere alcune frasi senza poter usare il microfono: era disattivato.