di Gabriele Nuti
MONTOPOLI VALDARNO (Pisa)
"Simbolo concreto di lotta alla criminalità e alla violenza di genere". In questa frase dell’assessora regionale Alessandra Nardini è racchiuso il significato del progetto casa-rifugio inaugurata a Montopoli dal sindaco Giovanni Capecchi con la stessa Nardini e Stefano Ciuoffo, suo collega nella giunta di Giani. L’edificio, restaurato dal Comune grazie a 183mila euro di finanziamento della Regione, potrà ospitare quattro donne con figli vittime di violenza. Avrà anche uno sportello anti-violenza. In quella casa, fino al 2015, ha abitato un mafioso con moglie e figlio. Dopo l’arresto del boss e la successiva confisca da parte dello Stato, la casa è passata al patrimonio del Comune di Montopoli che ha deciso di destinarla per l’accoglienza delle donne vittime di violenza. "Questo abbiamo deciso otto anni fa – le parole del sindaco Giovanni Capecchi – quando il problema era palese. Ora lo è ancor di più, è un’emergenza, visti i numeri e anche i fatti degli ultimi giorni. Per noi è una giornata importante".
"Chi avrebbe mai pensato che a Montopoli si nascondesse un mafioso?, ancora il sindaco Capecchi. Eppure è così. E’ stato così per alcuni anni. Sembrava una persona, una famiglia, perbene. Gentili. Cordiali con tutti. Ora quella casa non è più il rifugio di un mafioso, ma il luogo sicuro, protetto per donne che hanno bisogno di ritrovare la tranquillità e la sicurezza di vivere perse per colpa di uomini violenti. "L’appartamento sottratto alle mafie è stato completamente ristrutturato grazie ai fondi stanziati dalla Regione Toscana – ha detto l’assessore regionale alle politiche per la sicurezza e cultura della legalità Stefano Ciuoffo – Questo è un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata, l’utilizzo dei beni confiscati è uno strumento prezioso per consolidare la cultura della legalità".
"Unendo la battaglia contro le mafie e contro la violenza sulle donne – ha detto l’assessora regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini – l’amministrazione di Montopoli ha fatto una scelta precisa e chiara, dal doppio valore. Restituisce alla comunità un immobile confiscato alla criminalità sferrando un colpo netto alle mafie, e sceglie di farlo destinando quell’immobile al rafforzamento delle rete antiviolenza attiva sul territorio. È un messaggio fortissimo e un esempio di governo".