
bibbiena
Arezzo, 20 maggio 2025 – Quarantadue mostre, dodici sedi espositive diffuse nel cuore del Casentino, in Toscana, oltre cento autori in dialogo e un fitto calendario di incontri, talk, letture portfolio e workshop: dopo l’esordio dello scorso anno, il Festival della Fotografia Italiana torna in scena con una proposta culturale ancora più articolata e autorevole.
Promossa dalla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, la manifestazione si conferma come l’unico appuntamento nazionale interamente dedicato al nostro patrimonio fotografico, perfettamente in linea con la missione che da 75 anni anima la federazione.
La mostra centrale: “Arte e Fotografia. Zero effetti collaterali”
Il cuore pulsante dell’edizione 2025 è al CIFA – Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, dove Denis Curti cura “Arte e Fotografia. Zero effetti collaterali”: non una narrazione univoca, ma un corpo a corpo fra linguaggi.
Un progetto espositivo ambizioso, che affronta una delle questioni più attuali del panorama visivo contemporaneo: cosa accade quando l’arte incontra la fotografia? Dove finisce il documento e dove inizia l’atto creativo?
Cinquanta autori – storici e contemporanei – mostrano come il medium fotografico possa farsi materia concettuale, poesia visiva, gesto politico. Alcuni provengono dal mondo dell’arte e usano la fotografia per esprimere visioni personali, intime, politiche. Altri, fotografi di formazione, si sono allontanati dalla narrazione classica per cercare forme più concettuali, evocative, aperte.
“La mostra non ha finalità storiche né antologiche, ma nasce con l’intento di aprire un dialogo,” spiega il curatore Denis Curti. “Non ha più senso stabilire dei confini, decidere se un’opera è ‘più arte’ o ‘più fotografia’: il risultato è un linguaggio ibrido, personale, diretto. Gli artisti selezionati hanno scelto la fotografia come mezzo espressivo immediato, senza preoccuparsi dei suoi confini, delle sue regole, del suo statuto. L’hanno scelta per raccontare qualcosa di necessario. Spesso attraverso una forma semplice – e proprio in quella semplicità si nasconde una poesia che ti porta via il cuore.”
Il titolo stesso – Zero effetti collaterali – è una dichiarazione d’intenti: quando arte e fotografia si incontrano, non si escludono, ma si rafforzano, aprendo nuovi spazi espressivi e interrogativi urgenti.
Le opere presentate – tra autoritratti, immagini concettuali e sperimentazioni visive – non spiegano, ma invitano a lasciare andare lo sguardo, senza imporre interpretazioni.
Il visitatore sarà immerso in un percorso che va dall’azzardo lirico di Gino De Dominicis, capace di rendere un “Tentativo di volo” puro gesto poetico, alle immagini di Renato Mambor, che con le mani simbolicamente cucite denuncia i vincoli imposti dall’ideologia. Paola Di Bello ci porta nel flusso del turismo di massa seguendo le orme lasciate su una mappa metropolitana, mentre Moira Ricci rielabora il lutto reinserendosi, con toccante tenerezza, nelle foto d’archivio della madre. Silvio Wolf cattura quella soglia sottile tra percezione e realtà, Mario Cresci e Maurizio Galimberti smontano paesaggi e figure per ricomporli in visioni frammentate, e Davide Mosconi indaga identità e tempo con autoritratti sospesi tra poesia e visione. Si passa poi alle immagini meditate e dense di significato di Ugo Mulas ed Ettore Sottsass che oltrepassano il mito del “momento decisivo” e ai maestri come Nino Migliori, Marina Ballo Charmet, Paola Mattioli, Agnese Purgatorio, Luigi Erba, Tomaso Binga, Michele Zaza, Alighiero Boetti, Mario Schifano e molti altri, pronti a dare forma a un dialogo vibrante tra arte e fotografia.
Le mostre degli Autori italiani contemporanei su “Il potere dell’Immaginazione”
Accanto alla mostra centrale, il Festival amplia lo sguardo sul tema di quest’anno, “Il potere dell’immaginazione”, con una sezione corale composta da una serie di mostre personali firmate da alcuni tra i più interessanti protagonisti della fotografia contemporanea.
Guia Besana, Ivano Bolondi, Luigi Erba, Maurizio Galimberti, Roberto Kusterle, Antonella Monzoni, Paolo Ventura, Paolo Verzone e Raoul Iacometti sono gli Autori chiamati a reinventare il reale attraverso percorsi narrativi e sperimentazioni formali, offrendo prospettive complementari su come l’immaginazione si traduce in immagine.
Focus sui giovani, l’editoria e il racconto del territorio A completare il programma dell’edizione 2025 del Festival della Fotografia Italiana, una serie di iniziative che danno piena espressione alle direttrici fondanti che, accanto alla valorizzazione della fotografia italiana, definiscono l’identità e l’impianto culturale del Festival: il sostegno ai giovani talenti, l’attenzione all’editoria fotografica e il radicamento nel territorio.
“Ciò che proponiamo non è solo un evento espositivo, ma un grande contenitore, capace di tenere insieme linguaggi, generazioni e approcci diversi”, afferma Roberto Rossi, direttore artistico del Festival. “Dai maestri della fotografia italiana ai giovani fotografi e agli studenti delle scuole, dall’editoria d’autore alle fanzine, dai progetti di committenza alle masterclass residenziali, vogliamo costruire uno spazio autentico per la cultura dell’immagine nel nostro Paese, un luogo vivo, capace di generare confronto e crescita. Il tutto in uno dei contesti più affascinanti del nostro territorio: il Casentino.”
Giovani e formazione
Il Festival rinnova il suo impegno verso le nuove generazioni di fotografi attraverso la call “Nuovi Sguardi”, che ha selezionato sei fotografi under 30, le cui opere saranno esposte accanto ai lavori collettivi realizzati da quattro scuole italiane di fotografia. Non mancheranno momenti di confronto con esperti, critici e docenti attraverso masterclass, talk e letture portfolio.
Editoria fotografica
L’editoria fotografica rappresenta una delle componenti fondamentali del Festival, testimoniando il ruolo del libro fotografico come mezzo di diffusione e valorizzazione dell’immagine. Torna per la sua seconda edizione il Premio Editoriale Mariæ Nivis 1567, dedicato ai migliori libri fotografici pubblicati dal 1° gennaio 2024. I volumi selezionati saranno esposti per tutta la durata della manifestazione, mentre il weekend del 5–7 settembre sarà interamente dedicato all’editoria fotografica, con incontri, talk e la proclamazione dei vincitori. Fin dall’apertura, il pubblico potrà inoltre scoprire i lavori selezionati nell’ambito della call Percorsi – dedicata ai progetti fotografici già conclusi, concepiti fin dall’inizio per la pubblicazione in forma di libro – che saranno esposti nelle sedi del Festival.
Fotografia, comunità e paesaggio Il Festival della Fotografia Italiana rinnova il proprio impegno nel riconoscere alla fotografia un ruolo centrale come linguaggio capace di leggere, interpretare e restituire senso ai luoghi e alle comunità. In questa prospettiva, il territorio non è solo oggetto di narrazione, ma diventa laboratorio di visione e spazio attivo al servizio della cultura, dove la fotografia si diffonde, si condivide e si rende accessibile.
Questa visione prende forma a Bibbiena, Città della Fotografia, sede del Centro Italiano della Fotografia d’Autore (CIFA) e della Galleria Permanente a Cielo Aperto: un museo open-air unico in Italia, che integra la fotografia nel paesaggio urbano e nella vita quotidiana.
A partire da Bibbiena, il Festival si estende ai comuni di Poppi e di Pratovecchio Stia, attraverso una rete di sedi espositive diffuse e iniziative nei luoghi pubblici. A questa visione si legano anche la committenza fotografica affidata a Simone Donati, che prosegue la sua indagine sul territorio, e la Masterclass residenziale “Ivano Bolondi”, in cui sei giovani fotografi svilupperanno progetti nati da un’esperienza diretta sul campo. Due iniziative che rafforzano l’idea del territorio come motore di produzione culturale e della fotografia come strumento per costruire archivi visivi e sensibilizzare le comunità sul proprio patrimonio.
Un’identità culturale riconosciuta A riconoscere il valore del progetto è stato anche il Ministero della Cultura, che ha sostenuto il Festival attraverso il bando “Strategia Fotografia 2024”, assegnando il contributo massimo previsto. Un riconoscimento che ne conferma la qualità curatoriale, la portata culturale e la capacità di generare impatto sul lungo periodo.
Weekend inaugurale
L'inaugurazione della seconda edizione del Festival della Fotografia Italiana avrà luogo nel weekend del 13–15 giugno. Il programma del weekend di apertura vedrà la presenza di grandi autori della fotografia, critici, giovani talenti emergenti e appassionati. Tutti gli appuntamenti del Festival sono a ingresso gratuito.