Granchio blu, soldi in nero. Sequestro a Chinatown

Prato: bloccata una donna che li vendeva clandestinamente a un connazionale. L’operazione portata a termine dalla polizia municipale: nessun tracciamento.

Da ginecologa (abusiva) a pescivendola (abusiva), il passo è breve. Succede anche questo nella Chinatown pratese, la più grande comunità cinese d’Europa rispetto alla popolazione residente. L’ultima trovata di una signora di origine orientale, regolare in Italia – denunciata in passato per esercizio abusivo della professione medica –, è stata quella di mettersi con la propria auto agli angoli del Macrolotto 0 e vendere crostacei. Non crostacei qualunque ma il temuto granchio blu, dalla polpa tenera come quella di una aragosta, ma animale pericoloso per il nostro ecosistema a causa della sua voracità. La cinese in questione è stata fermata dagli agenti della polizia municipale di Prato che avevano ricevuto un esposto da alcuni residenti della Chinatown pratese per i giri sospetti intorno alla sua auto.

La donna, tenuta d’occhio da diverso tempo, è stata individuata ieri mattina e seguita dagli agenti fino alla zona industriale del Macrolotto Due dove è entrata, sempre con la sua macchina, nel piazzale di un pronto moda. Lì ha incontrato un altro cinese a cui stava affidando due grossi sacchetti.

La polizia municipale è intervenuta per bloccare lo scambio fra i due. Quando hanno aperto i sacchetti gli agenti non potevano credere ai loro occhi: dentro c’erano circa 400 enormi granchi blu, alcuni morti, altri vivi e parecchio mordaci. E’ scattato l’immediato sequestro della merce che sarà avviata alla distruzione. La cinese è stata portata al comando della municipale e identificata. Non ha chiarito né dove si fosse procurata tutti quei granchi blu, né a che scopo li cedesse al cinese che risulta titolare di una ditta tessile e non di un ristorante. La donna è stata denunciata per commercio abusivo e sanzionata amministrativamente per ben 8.000 euro. Le contestazioni sono state molteplici, soprattutto legate alla conservazione di quei crostacei rinchiusi in sacchetti di plastica ed esposti alle alte temperature di questi giorni.

Saranno fatti ulteriori accertamenti per capire la provenienza dei granchi, su cui ultimamente sono nate diverse polemiche in quanto, per loro indole vorace e aggressiva, mangiano molluschi e rompono le reti dei pescatori. Non è chiaro se i crostacei fossero destinati ai ristoranti cinesi della città.

Laura Natoli