Giovani sindaci, orgoglio e fatica: "Noi, le migliori energie in campo"

A Montecatini la due giorni che ha portato in assemblea oltre 500 amministratori locali under 36. L’obiettivo dal palco dell’Anci è trasversale: "Nessuno dei nostri cittadini deve rimanere indietro" .

Giovani sindaci, orgoglio e fatica: "Noi, le migliori energie in campo"

Giovani sindaci, orgoglio e fatica: "Noi, le migliori energie in campo"

MONTECATINI (Pistoia)

"Onestà e trasparenza. Il bene comune va tutelato sempre, lo abbiamo giurato sulla Costituzione. Chi amministra sa che ci sono risposte da dare alla comunità attraverso investimenti, ma non solo. Anche facendosi trovare pronti sul territorio, visitandolo, capendolo. Così si combatte anche la disaffezione verso la politica che è sempre più crescente". Parola di Francesca Brogi, sindaca di Ponsacco al secondo mandato, classe 1988, Pd, alla guida di una giunta di centrosinistra, coordinatrice di Anci Giovani Toscana, protagonista a Montecatini della due giorni che da ieri ha portato in assemblea oltre 500 tra sindaci, assessori e consiglieri under 36 provenienti da ogni dove.. Ed è L’Italia più bella il titolo scelto per questa convention nazionale di Anci Giovani. Il futuro dell’Italia che prova ad amministrare pancia a terra ha fatto il punto nella città termale, ospitando anche il ministro dello Sport Andrea Abodi e oggi farà bis con altri tre esponenti del governo: Zangrillo, Santanché e Locatelli.

Brogi sottolinea che "nessuno deve rimanere indietro. Quando ripenso a quel che abbiamo fatto nel mio Comune, mi sento orgogliosa di aver realizzato una scuola che rispetta standard di ultimissima generazione per classe energetica. Lo abbiamo fatto prima che diventasse obbligatorio. E anche la tensostruttura per l’ippoterapia delle persone diversamente abili è un’opera che mi riporta al concetto di prima: nessuno deve rimanere indietro".

Il padrone di casa al Verdi è Luca Baroncini. Il sindaco di Montecatini, 38 anni, segretario regionale della Lega e coordinatore nazionale di Anci Giovani, pronto a correre di nuovo per la poltrona di primo cittadino, va oltre il concetto di "risolvere i problemi dei cittadini. Un sindaco – sottolinea – può anche sbagliare, ma poi bisogna anche saper chiedere scusa. Si deve imparare a spiegare perché non siamo riusciti ancora a fare un’opera, a completare dei lavori. I cittadini capiscono la buona fede e la apprezzano. Serve ascoltare e avere la capacità di essere empatici. Un sindaco deve mettersi nei panni del cittadino-interlocutore senza sottovalutare niente".

Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana e primo cittadino di Prato, vede il sindaco un po’ come "l’ampollin dell’acqua santa. Siamo quelli più contattabili dai nostri cittadini. Si amministra bene se si riesce ad ascoltare, a essere sempre presenti di fronte alle richieste del territorio e a scegliere, anche scontendando qualcuno". Scontentare, un verbo scomodo per chi vive di consenso. Un verbo assolutamente non scomodo, ma anzi a dir poco necessario per chi amministra, è ascoltare. Lo ricorda il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi: "Esiste un patto non scritto fra un sindaco e la cittadinanza. Ci viene detto in sostanza: Ti metto in mano l’onere e l’onore di amministrare quello che io pago di tasse con il lavoro. La gente vuole che tutto questo ricada in opere pubbliche, decoro, servizi materiali e immateriali. Serve passione. Non ci possono essere calcoli di carriera, economici, di prestigio".

"Per me è importante essere qui, guardarvi negli occhi, ascoltarvi, leggere nei vostri sguardi le paure che accompagnano la vita di noi sindaci e amministratori – ha detto il presidente nazionale di Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari – e scorgere poi quella luce, chiara e potente, la luce della passione che ci fa essere qui oggi per confrontarci sulle tante questioni aperte e ci fa alzare ogni mattina per affrontare una nuova giornata nei nostri Comuni".

Niccolò Casalsoli