«Giovani, prendetevi la luna», Crepet ipnotizza il Petrarca

Appuntamento questa sera alle ore 21 al teatro di Arezzo

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ARezzo, 11 aprile 2024 – C’è «Prendetevi la luna» e stasera alle 21 arriva al Teatro Petrarca di Arezzo, Paolo Crepet. Il libro dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet si apre con una riflessione attenta sulla globalizzazione della sofferenza e sull’assenza di dolore nella società consumistica, che anestetizza le coscienze. Si rivolge in particolare ai giovani di oggi, Generazione Z, che fin da piccoli crescono come «nomadi digitali», accompagnati già dall’infanzia dallo schermo freddo di uno smartphone, spesso soli e senza le parole d’amore dei loro genitori. L’invito simbolico a «prendersi la luna» è un invito ad avere speranza nel futuro, a tornare a desiderare e a volare alto, vivendo amicizie reali e costruendo relazioni autentiche con gli altri, perdendosi in un abbraccio e non rapportandosi con degli avatar, fittizi alter ego digitali. Educazione, scuola, famiglia: questi i temi affrontati da Crepet, partendo dall’analisi del contesto attuale in cui gli adulti sono sempre più assenti nel processo di educazione dei figli, che vengono comodamente parcheggiati davanti alla tv o ai videogiochi.

«Incontro tanta gente, mi chiedo che cosa possono volere da me. Certamente una guida, una speranza, forse perfino una luce che accendo i cuori di giovani e meno giovani – dice Crepet - C’è sete e fame di parole, di pensiero. Cercano un’eresia in un mondo codificato. Non posso che dire loro ciò che mi sono ripetuto per anni lungo il corso della mia vita: «prendetevi la luna». Siate ambiziosi, cercate la vostra unicità. Bisogna avere la fronte alta e continuare a sognare. Il pericolo è nella bonaccia delle emozioni, nella rassegnazione, è in chi semina accidia e smarrimento come se fosse la regola del più aggiornato marketing dell’esistenza. Opporsi a tutto questo è il mio desiderio, la mia missione, la ragione per cui continuo a peregrinare nelle piazze e nei teatri. Cerco libertà, passione, coraggio. Il resto è noia». «Prendetevi la luna» non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo per i momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione.

La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo. Oggi più che mai siamo catturati dal presente e ce lo siamo fatti bastare, forse atterriti per ciò che potrebbe essere alle porte o per sazietà di quanto possediamo» scrive Crepet nell’omonimo libro edito da Mondadori.