Al Carnevale è successo raramente: l’incasso del corso finale di sabato, in notturna, sarà per la Fondazione viareggina tutto guadagno. Due giorni fa in una sfilata quasi primaverile, infatti, il botteghino ha raggiuntto i 2 milioni 950 mila euro che erano stati preventivati nel bilancio. Forse li ha anche superati. La Fondazione, per un vezzo poco comprensibile, da anni non dà più introiti e sbigliettamento dei singoli corsi. Ma nelle tribune delle autorità non si parlava d’altro che del nuovo record.
Un record non assoluto, e garantito anche dal rincaro dei biglietti interi (22 euro) e dei tagliandi cumulativi andati a ruba tra i residenti. Ma è un bel successo comunque, mentre la capacitàdi spesa delle persone normali è sempre minore. Eppure le famiglie con bambini sono tornate a rappresentare lo zoccolo duro del Carnevale di Viareggio. Insieme ai giovani, altra componente di spesa che ha "finanziato" anche le feste rionali, in particolare il Carnevaldarsena che ha sfornato decine di migliaia di piatti di mare.
Il ritorno in auge del Carnevale, grazie ai corsi notturni ha rilanciato presenze e consumi dei turisti. Domenica scorsa, con tanti forestieri che hanno dovuto parcheggiare addirittura a monte della ferrovia, bar e ristoranti sono stati presi d’assalto. La gente ha riempito anche i tavoli all’aperto, sotto un sole caldissimo. E nei weekend sono andati esauriti anche gli alberghi, benché non siano tutti aperti. Sabato e domenica prossimi, per l’occasione, i negozi della Passeggiata faranno vendite promozionali con la manifestazione "Lo sbaracco di Burlamacco".
Il Carnevale aveva preso un brutto colpo, anche finanziario, con le restrizioni Covid. Ma anche negli anni precedenti aveva perso appeal. E invece Burlamacco, la maschera viareggina, è risorta. Il Carnevale, un tempo unica occasione di festa tra l’Epifania e la Pasqua, s’è preso la rivincita. Resiste da almeno 2.500 anni, dalle Dionisie greche e dai Saturnalia romani. È di nuovo il miglior antidoto per dimenticare i mali del mondo e le incertezze del futuro. All’ultimo corso, nonostante le commemmorazioni iniziali, la folla ha dimenticato per un po’ i morti di Firenze e le donne vittime di violenze. Forse i brutti eventi quotidiani, le guerre, le crisi economiche, le malattie hanno ridato vita alla voglia di mascherarsi. Come accadeva al Carnevale nei tempi della peste: tutti in costume per non farsi riconoscere dagli spiriti cattivi. Spiriti molto, molto cattivi
Beppe Nelli