
Biagio Antonacci Live a Peccioli "Incontrare il pubblico? È un dono"
PECCIOLI (Pisa)
Domani, 25 luglio alle 21.30, arriva a Peccioli, sul palco del festival 11Lune, Biagio Antonacci, una lunga carriera di successi per un cantautore che ha incantato intere generazioni.
Antonacci, come sarà il tour 2023, dopo tre anni di assenza?
"Sono tornato ad esibirmi dopo tre anni e è stato bello perché ho ritrovato il mio pubblico. Tutti avevamo paura nel lockdown di non riconoscere, o meglio di non ritrovare più pubblico che abbiamo avuto, ma son quelle paure che ti vengono dopo uno shock. Però poi ho fatto pace con questa cose e praticamente mi sono trovato a casa ancora il mio pubblico. Ai miei concerti preferisco sempre cantare le canzoni che hanno avuto più successo. In questo tour però ho anche una piccola parte di sorprese dove canterò delle vecchie canzoni unplugged. I lati B per me sono delle canzoni bellissime non sono mai state radiofoniche ma hanno dei contenuti sempre speciali. So che il mio pubblico lo apprezzerà".
Mancava da tempo nei live estivi.
"L’estate fa pensare alle canzoni, alle mie, a quelle degli altri, di tutti. L’estate porta ricordi, è il motore di ricerca per i ricordi e in questo motore cadono automaticamente due cose: le canzoni e i profumi. Molti anni fa lavoravo molti di più in estate, ho fatto tantissimi anni suonando quasi tutta l’estate. Questa è una estate inedita per me, a parte gli appuntamenti negli stadi e negli eventi come Arena di Verona e Piazza San Marco non ho poi suonato mai in estate. È un po’ come tornare indietro negli anni".
Lei è un artista capace di attraversare intere generazioni con la sua musica. Alcuni suoi pezzi, vedi Liberatemi, sono diventati colonne della storia della musica italiana: come ci si sente a essere parte intima e corale in un immaginario collettivo?
"Liberatemi mi ha cambiato la vita perché mi ha reso indipendente dal lavoro, ho potuto fare solo musica. Senza Liberatemi probabilmente avrei continuato a fare anche l’altro lavoro, cioè il geometra, e sognare di fare l’artista. Sapere che tante persone, uomini, donne, giovani, mi ascoltano, vengono ai miei concerti, mi rende davvero felice, orgoglioso del mio lavoro".
Dopo tanti anni di carriera, come vive oggi il palcoscenico e la musica?
"È difficile bilanciare la vita professionale con quella personale ma io ci riesco bene. Per me la professione è un dono, non è un lavoro ma una passione e non privo niente a nessuno della mia presenza. Anzi spesso i miei figli mi seguono e vengono con me in tour. Cerco sempre di fare cose in tempi brevi e concentrate sulla qualità".
Chi è, oggi, Biagio Antonacci?
"Il sogno più grande che devo realizzare oggi è la maggior consapevolezza di tutto, da uomo e da artista non inseguo più la libertà come a trent’anni, ma inseguo la consapevolezza che è la cosa che fa la differenza sull’anima dell’uomo".
Ilenia Pistolesi