Al Passioni Festival Roberto Roscani presenta il suo libro “L’Unità. Una storia, tante storie”

I cento anni de l’Unità raccontati dalla voce dei suoi protagonisti

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Arezzo, 18 aprile 20243 – Un appuntamento con la storia del giornalismo e della cultura italiana. Sale l’attesa per l’evento organizzato dal Passioni Festival in collaborazione con La Feltrinelli Point di Arezzo in programma sabato 20 aprile alle ore 16 presso la libreria Feltrinelli di via Garibaldi. Ospite Roberto Roscani – giornalista di lungo corso all’interno de l’Unità - che presenterà il suo libro “L’Unità. Una storia, tante storie” edito da Fandango. Un volume straordinario che ripercorre la storia del giornale e che esce in occasione del centenario dalla sua fondazione nel 1924.

La presentazione, moderata dalla giornalista Sara Nocciolini, prevede anche la partecipazione e gli interventi di personalità illustri dell’informazione, della politica e della cultura locale e nazionale come Maurizio Boldrini, professore di Teorie e Tecniche del linguaggio giornalistico e Comunicazione istituzionale all’Università di Siena, Enzo Brogi, scrittore e giornalista, Vincenzo Ceccarelli, consigliere regionale della Toscana e Claudio Repek, scrittore e per anni corrispondente per l’Unità da Arezzo.

Intervista a Roberto Roscani e Claudio Repek

Un lavoro di archivio durato un anno

“Ho lavorato un anno intero a questo libro – spiega Roberto Roscani - ed è stata l’occasione per riprendere in mano l’archivio e fare delle ricerche approfondite. In particolare per verificare se i ricordi che avevo erano giusti. Racconto la storia novecentesca dell’Unità, fermandomi al 2000, perché penso che la storia peculiare che teneva insieme giornalisti professionisti e Partito termini negli anni ’90”.

Il giornale e il Partito

“Il nostro giornale aveva un rapporto stretto con i territori e la provincia, grazie anche alla diffusione domenicale casa per casa nelle città e nei paesi. Noi giornalisti avevamo un rapporto stretto con le persone da una parte e con il Partito dall’altra: una peculiarità che oggi non è più riproducibile”

La morte di Pasolini

“Da cronista, l’evento che più di tutti mi ha segnato è stata la morte di Pasolini. Ricordo ancora la telefonata in cui il mio capo redattore mi disse che avevano ammazzato Pasolini, fu traumatico. Poi di quella drammatica vicenda ho scritto sul giornale, raccontando di Pino Pelosi, del rapporto di Pasolini con il PCI e tanto altro”.

Claudio Repek, storico corrispondente de l’Unità da Arezzo

Protagonista dell’incontro di sabato alla Feltrinelli insieme a Roscani e ad altre illustri personalità della politica e del giornalismo sarà Claudio Repek, per anni corrispondente da Arezzo per l’Unità.

“Faccio il giornalista da 46 anni anche e soprattutto per merito de l’Unità, di cui sono stato corrispondente da Arezzo a partire dalla fine degli anni ’70 – spiega Claudio Repek. È stata una vera e propria scuola professionale, mi ha insegnato tutto. Da Arezzo, sull’Unità, ho raccontato tante storie. Le due più importanti che ricordo sono la crisi dell’industria e gli ospedali psichiatrici. Arezzo era tra le pochissime città italiane (insieme a Udine e Gorizia) che in quegli anni trattava il tema dei pazienti psichiatrici. Su l’Unità, che si è sempre occupata di temi che gli altri giornali non trattavano, ho raccontato le storie di tanti pazienti psichiatri tra Arezzo e Montelupo Fiorentino”.