Post pandemia di anziani e ragazzi

C'è da sperare che ognuno dei nostri ragazzi pensi con la propria testa e non con quella del gruppo (o branco)

Vaccinazione anti Covid agli anziani

Vaccinazione anti Covid agli anziani

Firenze, 4 luglio 2021 - Nel ritorno all’agognata normalità post zone rosse-arancioni-gialle si manifestano evidentemente alcune situazioni particolari. Riguardano soprattutto popolazione anziana e giovanissimi. Partiamo dagli anziani presunti tali: ci sono circa 100mila over 60 che non sono stati rintracciati dalle Asl e dai medici di famiglia e che si sono dati alla macchia sfuggendo alla vaccinazione. Perché? Fenomeno quanto meno curioso su cui sarebbe giusto indagare. Secondo aspetto che riguarda gli anziani da terza e quarta età: sono loro principalmente coloro che nonostante il via libera al respiro a pieni polmoni indossano sempre e comunque la mascherina. Anche al parco quando portano il nipotino a giocare e anche quando scaricano i sacchetti della nettezza, accuratamente selezionata da differenziazione preventiva, nei cassonetti. Come mai? Hanno ancora timore? Sono confusi tra variante delta, kappa e forse zeta? Non si fidano dei nostri governanti che hanno ascoltato il comitato tecnico scientifico che si è rifatto alle evidenze di virologi di mezzo mondo? Può darsi. Certamente comportamento da approfondire.

I ragazzi. L’esplosione di gioia di ritrovarsi venerdì, sabato e domenica tutto d’un botto insieme in piazza ha generato la sindrome dello «sfogatoio represso» da confinamento casalingo prolungato. E allora la gioia, legittima e auspicabile, si trasforma spesso in idiozia. Trasgredire, non rispettare divieti, fare casino per forza. Chi non beve sembra che abbia il covid, chi rinuncia alla ’canna’ sembra che voglia entrare in seminario il giorno dopo. Su questo punto c’è poco da indagare, se non auspicare che ognuno dei nostri ragazzi pensi con la propria testa e non con quella del gruppo (o branco), diventi sempre più consapevole delle scelte che fa. E qui tornano in gioco genitori, famiglia e scuola chiamati specialmente nel post pandemia a fare gli straordinari per stare vicino ai giovani e per non bruciare una generazione.