fausto sarrini
Sport

Meoni, la tragedia alla Dakar 15 anni fa. La Fondazione porta avanti i suoi progetti

L'11 gennaio 2005 la tragica scomparsa alla Dakar del grande campione castiglionese

Fabrizio Meoni

Arezzo 11 gennaio 2020  - Oggi 15 anni fa, la tragedia di Fabrizio Meoni in quella che lui stesso aveva annunciato sarebbe stata non solo la sua ultima Dakar (tredicesima in assoluto) ma l’ultima corsa. Per una maledetta caduta nella Atar-Kiffa, il grande motociclista castiglionese perse la vita. Aveva 47 anni, dopo tanta gavetta era esploso a oltre quarant’anni, a un’età in cui gli altri smettevano. Due Dakar vinte in sella alla Ktm, nel 2001 e 2002, un secondo, due terzi posti, protagonista sfortunato in altre edizioni, e in quel maledetto 11 gennaio 2005, un martedì, dopo aver vinto una tappa, viaggiava al secondo posto in classifica dietro il francese Despres. Fabrizio ha vinto anche tutti gli altri rally più prestigiosi, quattro Faraoni, altrettanti rally di Tunisia, un Incas Rally, un Dubai, un Desert Cannonball, una Coppa del Mondo. Nato il 31 dicembre 1957 a Castiglion Fiorentino, dove viveva, prima le gare di enduro con buoni risultati, poi la specializzazione nei rally raid dove diventò fra i più forti al mondo. Quando avvenne la tragedia, Fabrizio, sposato con Elena, aveva due figli, Gioele e Elena, allora molto piccola. Incredibile come nella sua morte, ricorra il numero: era l’11 gennaio, tappa numero 11, la caduta andando verso Kiffa, in Mauritania, il decesso constatato alle ore 11.11. Due giorni dopo, al funerale in un clima surreale, c’era una folla immensa. Lo spessore dell’atleta, ma soprattutto quello dell’uomo si ricorderanno sempre. Meoni aveva una sensibilità straordinaria, aiutava i bambini e la gente africana: «Questa terra mi ha dato molto, devo restituire qualcosa» - diceva. La Fondazione Fabrizio Meoni Onlus, nel suo ricordo, garantitisce e rafforza la continuità dei progetti realizzati in vita da Fabrizio e di quelli promossi dopo. Un ruolo fondamentale quello dei missionari della società di Maria, la Congregazione dei Padri Maristi di cui Padre Arturo Buresti, guida spirituale di Fabrizio, è stato un grande rappresentante.