
Il capitano finito al Prato: "Lottare per l’Arezzo è stato un onore e un’emozione ma il calcio è anche questo"
"Non era questo il finale che sognavo da giocatore dell’Arezzo". Comincia così il post pubblicato sulla propria pagina Instagram da Andrea Settembrini. L’ex capitano, trasferitosi da pochi giorni al Prato dopo che non rientrava più nei piani del club amaranto, ha utilizzato i social per il congedo. Un addio obbligato al termine di tre anni nei quali ha portato la fascia al braccio e conquistato una promozione in serie C.
"Sono cresciuto con questi colori nel cuore. Se mi avessero detto da bambino che sarei diventato il capitano della squadra della mia città, non ci avrei mai creduto - scrive Settembrini - Avere indossato quella fascia, aver lottato per l’Arezzo è stato un onore. Non mi dimenticherò mai ogni partita al comunale con la fascia al braccio, esultare con la squadra sotto la Sud e vincere il campionato. Ho dato tutto me stesso fino all’ultimo, mettendo sempre davanti la squadra".
C’è poi un passaggio amaro. "Ma il calcio è anche questo, e chi lo vive da tanto tempo sa che non sempre le cose vanno come ci si aspetta". Alla fine, però, a prevalere è l’amore per il cavallino. "Ciò che resta, però, è molto più grande: restano le emozioni, le vittorie e le sconfitte. Grazie a voi tifosi che ogni volta mi avete fatto sentire il vostro affetto, sarò sempre uno di voi. Grazie ai miei compagni di squadra per i momenti indimenticabili passati insieme. Con amore e gratitudine. Andrea".
A corredo del testo la foto dello striscione che la sud gli dedicò in occasione della partita del maggio 2024 contro il Sestri Levante.
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