Jallow: dal barcone all’Aquila sognando CR7

Partito dal Gambia, l’attaccante a Montevarchi ha trovato il suo riscatto. Nella trasferta a Olbia cerca il quarto gol in campionato

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di Giustino Bonci

Il Valdarno è la sua terra d’adozione e la maglia dell’Aquila una seconda pelle. Sulayman "Sole" Jallow, l’attaccante venuto dal Gambia, ha trovato a Montevarchi una nuova casa e la chance di giocare con continuità da professionista. Per questo la società valdarnese, nonostante riapra il mercato e il centravanti abbia molti estimatori, punta su di lui per bissare la salvezza. Certo, magari non arriverà a emulare il suo idolo Cristiano Ronaldo, un sogno cullato da sempre e che a soli 17 anni gli fece lasciare il Paese d’origine tra mille peripezie, ma alle nostre latitudini può diventare un’arma letale. Vale la pena raccontare, tuttavia, la vicenda umana, oltre che professionale, del cannoniere con il numero 21 sulle spalle. Cifra propiziatoria, perché guarda caso identifica le reti che l’attaccante firmò nel torneo di Serie D 2020- 2021 culminato con il ritorno in C del sodalizio montevarchino. Jallow, nasce in una nazione dove la pratica sportiva paga dazio alla povertà e alla cronica carenza di impianti, ma fin da ragazzino e sebbene messo a dura prova dalla vita – perde la madre a 7 anni – non esita a coltivare con caparbietà la speranza di costruirsi un futuro grazie al pallone. Anzi, quella sfera di cuoio sarà la molla che lo spinge a lasciare il padre e ad affrontare un viaggio da incubo attraverso il Mali e il Sahara fino alle coste libiche.

L’esperienza di migrante lo rende uomo anzitempo. Affronta pericoli, insidie, sacrifici che solo chi è "tosto" e senza paura può sopportare. Sulayman resiste, sognando CR7, anche sul barcone durante la traversata fino a Lampedusa. L’odissea prosegue, ma nel centro profughi di Priolo in Sicilia, riprende a giocare a calcio, prima di essere trasferito in una struttura di accoglienza a Santa Croce del Sannio. Qualcuno si accorge che con la palla ci sa fare e lo segnala al Ponte, squadra minore del beneventano. E’ Roberto Mobilia, un allenatore del vivaio dell’Olimpia Riccia, team molisano di Eccellenza, a scoprirlo in un torneo e a farlo tesserare. In 14 partite realizza 11 reti e per lui si spalancano le porte dell’Interregionale con la casacca dell’Olimpia Agnonese. Il volo ora sembra spedito. Otto gol in tre mesi valgono a Jallow l’ingaggio dell’Ascoli con tanto di convocazione per il Torneo di Viareggio.

Neppure ventenne, pare pronto alla consacrazione nel calcio che conta e, invece, riprende a migrare. Dal Piceno a Viterbo, da Gubbio a Cuneo, con tante presenze ma una sola gioia sotto porta. Approda al Milano City, alle soglie della pandemia e alla fine viene suggerito a Giorgio Rosadini. Ci crede il direttore tecnico del Montevarchi, consapevole di avere davanti un diamante grezzo, suscettibile con i consigli giusti di brillare come il suo soprannome, Sole. Ci ha pensato Roberto Malotti a valorizzarlo e, fin da quando ha preso le redini del gruppo, ancheMarco Banchini dimostra di tenerlo in grande considerazione. Già domenica prossima a Olbia, il bomber partito dal niente e forgiato dal sacrificio, vorrebbe aprire l’anno segnando il suo quarto gol in campionato. Da dedicare alla mamma, per la quale prega prima di ogni gara.