I 70 anni di Alessandrelli tra Zoff e Billionaire

L’ex portiere dell’Arezzo è stato per anni il secondo di Dino alla Juve: "I tre gol con l’Avellino? Mi hanno reso famoso". Il locale in Sardegna con Briatore

Alessandrelli con Agnelli

Alessandrelli con Agnelli

 

L’eterno secondo del grandissimo Dino Zoff nella Juventus anni Settanta era un portiere vero e un signore nei modi e negli atteggiamenti, un uomo di classe. Giancarlo Alessandrelli, nato a Senigallia, cresciuto a Roma e da una vita ad Arezzo, ha festeggiato nei giorni scorsi un compleanno particolare, raggiungendo quota settanta, pochi giorni dopo gli 80 festeggiati da Zoff: "Portiere straordinario, fra i migliori di sempre e grandissima persona. È un caro amico".

Con lui era molto difficile giocare: Alessandrelli, a dispetto di una sola presenza in campionato (il 3-3 con l’Avellino dell’ultima giornata 1978-79) ha debuttato in Coppa Campioni contro l’Omonia Nicosia giocato in Coppa Italia, vinta quella del 1979), vinto una Coppa Uefa...

"La Juventus oltre che darmi l’opportunità di far parte di una società solida e vincente è stata una scuola di vita, di comportamento, che mi ha formato come uomo. Arrivai da Roma, avevo un carattere particolare che poi ho cambiato. L’Avvocato Agnelli aveva un carisma incredibile. Che ricordo ho dei tre gol presi dall’Avellino nell’unica presenza alla Juve? È un episodio a cui ripenso volentieri, mi ha reso famoso...".

Tra le altre squadre in cui ha giocato c’è la Ternana...

"A Terni debuttai in A, il più giovane portiere titolare. Mi volle Viciani che mi aveva visto giocare nella Primavera della Juve ed era rimasto colpito dal fatto che arrivassi al limite dell’area, visto che avevo giocare bene la palla. Era il profeta di un gioco nuovo rispetto ai tempi ed ero l’ideale per lui".

Poi l’Arezzo in B nella stagione 1973-74.

"Squadra straordinaria in fase offensiva, Marmo, Fara, Muiesan, Magherini, Musa. Con una fase difensiva migliore potevamo sognare. Dopo l’esonero di Bassi alla prima giornata, il presidente Montaini puntò su Pinella Rossi con cui avevo un ottimo rapporto".

Alessandrelli ha giocato anche con Reggiana, Atalanta, Sanremese, Rondinella e poi è diventato imprenditore.

"Già quando giocavo insieme a Zoff e Tardelli aprii un’attività, poi la Sardegna, prima un locale che andava molto bene, poi nel 1997 lanciai il Billionaire, solo successivamente arrivò Flavio Briatore. Con mia moglie abbiamo due negozi, oltre a quello di Arezzo, poi un altro progetto di una spiaggia con ingresso particolare fermato dagli anni del Covid ma non accantonato".

L’Arezzo di adesso purtroppo è in serie D e lontano dal primato. Che effetto le fa?

"Mi dispiace molto. Manca la passione di una volta, il club amaranto da oltre dieci anni è in mano imprenditori che vengono fuori e i risultati sono deludenti. Sarebbe bello se l’Arezzo tornasse a imprenditori aretini motivati".