AREZZO
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Cutolo: "Arezzo, qui anni stupendi E ora cerchiamo di arrivare lassù"

Il capitano ci crede nonostante il pari di domenica. "Ormai è dall’inizio della stagione che subiamo torti"

di Luca Amorosi

Oltre al danno, la beffa. Il tragico Fantozzi, arbitro della partita interna contro il Follonica Gavorrano di domenica scorsa, non ha solo danneggiato l’Arezzo sul campo. Il giudice sportivo, infatti, ha stabilito anche un’ammenda di mille euro alla Ss Arezzo "per avere propri sostenitori ostacolato l’uscita dell’auto sulla quale viaggiava la terna arbitrale, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine". Ma non è finita qui: il preparatore atletico amaranto Mauro Taraborelli è stato squalificato fino al 5 aprile "per avere, a gioco fermo, fatto indebito ingresso sul terreno di gioco e animato uno stato di tensione spintonando e ponendo le mani sul volto di un calciatore avversario".

Sul risultato e sugli strascichi polemici di domenica è ritornato anche il capitano Aniello Cutolo: "Ci ha lasciato l’amaro in bocca perché ci riteniamo vittime di un furto: non è un alibi, ma è da inizio stagione che subiamo torti arbitrali e domenica gli episodi sono stati eclatanti. Stiamo già voltando pagina, però, con la consapevolezza di aver fatto una grande prestazione contro una squadra forte".

Al capitano, non è passata inosservata nemmeno l’esultanza provocatoria sotto la Sud di Tiganj, l’attaccante dei maremmani che aveva siglato il vantaggio ospite. Ai tempi del Padova, anche Cutolo fu protagonista di un episodio analogo contro il Verona al Bentegodi: "La situazione però era diversa: in quel caso ero un ex e non mi aspettavo un’accoglienza così ostile. Il loro attaccante, invece, non era stato provocato da nessuno: forse era emozionato perché non aveva mai giocato in uno stadio così, gli auguro di crescere".

Archiviato il recente passato, il capitano si concentra sul prosieguo della stagione: "Siamo l’Arezzo e abbiamo il dovere di dare ancora un senso al campionato. Sono certo che lo onoreremo fino alla fine, con l’obiettivo di arrivare più in alto possibile per riportare l’Arezzo dove merita, in ogni modo. Adesso la squadra è consapevole del valore della maglia che indossa e non molla di un centimetro. Ci dispiace che i tifosi rimangano fuori: hanno le loro ragioni, ma apprezzerebbero la mentalità di questo Arezzo".

Su cosa abbia impedito agli amaranto di essere ancora a ruota delle prime, Cutolo è di questa idea: "Qualche cambiamento durante l’anno forse è stato troppo affrettato e non ci ha permesso di trovare quella continuità necessaria per non perdere terreno. Credo però che anche fuori dal campo ora sia stata intrapresa la strada giusta: il presidente ha ammesso i propri errori e sta cercando di ricucire con la piazza. La società può aver fatto degli errori tecnici, ma vi garantisco che da quando sono qua non c’è mai stata una tale solidità".

E a fine stagione, Cutolo cosa farà? "Penso spesso al mio futuro e sto riflettendo sul da farsi. L’anno prossimo farò 40 anni e devo decidere se continuare o dedicarmi a una carriera diversa dopo più di vent’anni sul campo. Studio per fare l’allenatore, anche se non mi ci vedo molto. Arezzo è la piazza a cui mi sono legato di più: ho vissuto anni stupendi qua da giocatore, ma il tempo passa".