Arezzo tra rabbia e speranza: cambia tutto

Manzo contestato al termine della semifinale playoff: "Me ne vado", poi ci ripensa. Il ruolo di Giovannini e una squadra da rivoluzionare

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di Andrea Lorentini

È finita nel peggiore dei modi la stagione dell’Arezzo. Dopo aver fallito il primo posto, arriva una cocente eliminazione dai playoff già in semifinale. Con la curva e lo stadio a fischiare sonoramente giocatori e allenatore e la contestazione in tribuna da parte di un gruppetto di tifosi a Manzo che ha risposto per le rime prima di chiudersi nel suo ufficio insieme ai collaboratori e minacciando di mollare tutto un’altra volta. Il giorno dopo, a freddo, il presidente ha, però, ridimensionato l’accaduto.

"È tutto ok. Sono parole che si dicono in un momento di rabbia" affidando il suo pensiero ad un sms. L’eliminazione subita dal Gavorrano non vale la retrocessione di Cesena di un anno fa, ma allunga la parabola di risultati sportivi negativi che l’attuale proprietà ha inanellato da quando si è insediata.

La tensione vissuta in tribuna nel post partita rischia adesso di avvelenare nuovamente il clima intorno a Manzo dopo la distensione degli ultimi due mesi anche se la contestazione è partita da un gruppo isolato che non rappresenta il pensiero della curva. Di sicuro il nuovo ciclo del neo direttore generale Giovannini, presente sabato sera in tribuna, inizia subito in salita. Dovrà essere lui il collante e la garanzia per la società agli occhi di una piazza delusa ed esasperata dalle ultime due stagioni. Dovrà mettere mano alla rosa e anche al bilancio dopo i tanti soldi spesi a fronte di risultanti scadenti.

Dovrà riorganizzare l’area tecnica e renderla, finalmente, efficiente. Certamente verrà tirata una riga e si ripartirà quasi da zero, almeno per quanto concerne staff tecnico e organico. Mariotti che non si è presentato di fronte a taccuini e microfoni, ha chiuso la sua esperienza in amaranto.

Non sarebbe rimasto nemmeno in caso di vittoria playoff, figurarsi ora. La scelta del nuovo allenatore sarà il primo tassello che il nuovo direttore generale dovrà incastrare. Indiani non sembra la prima scelta, resta in auge il nome di un ex capitano amaranto: Federico Nofri.

Ma i giochi sono ancora aperti. Per quanto concerne la rosa ne resteranno pochi. Possibile che si riparta dal portiere Colombo, dal terzino Zona e dal centrocampista Lazzarini. Tre giovani che hanno dimostrato buone qualità. Per tutti gli altri difficile immaginare una conferma, compreso lo stesso Elio Calderini, ultimo Cavallino d’oro, che ha pur espresso la volontà di restare.

L’eliminazione anticipata dai playoff riduce le possibilità di ripescaggio.

L’Arezzo non sarà, infatti, inserito nella graduatoria di prima fascia alla quale hanno diritto le vincitrici degli spareggi. In più da quest’anno l’ordine di chiamata è stato invertito dando priorità alle eventuali squadre B e alle retrocesse dalla Lega Pro. L’estate è lunga e non sono escluse sorprese, ma all’orizzonte si profila un altro anno di serie D.