Alessandria: "Sogno la finale tra l’Arezzo e il mio Badesse"

È l’auspicio per i playoff del tecnico che affronta gli amaranto da ex. "Grande ricordo con la Berretti"

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di Luca Amorosi

Antonio Alessandria, giovane tecnico del Lornano Badesse prossimo avversario del Cavallino, non dimentica Arezzo e l’amaranto. Troppi bei ricordi per quella stagione 201516 alla guida della Berretti che si concluse con la vittoria del campionato e la sconfitta nella poule scudetto solo in finalissima contro il Cittadella. Domenica, però, la sua squadra deve necessariamente imporsi contro l’Arezzo di Mariotti se vuole rilanciare le proprie speranze di partecipazione ai playoff. Alessandria, domenica arriva l’Arezzo.

Che partita si aspetta?

"Sarà sicuramente la sfida più intrigante di questa penultima giornata insieme a quella tra Poggibonsi e Pianese che ci interessa per ragioni di classifica. Noi puntiamo a migliorarci sempre, vogliamo raggiungere i playoff e faremo di tutto per vincere, anche se affrontiamo una squadra che ha individualità devastanti e ha trovato grande continuità dal ritorno in panchina di Marco Mariotti".

Che idea si è fatto degli amaranto?

"Ho visto tante partite dell’Arezzo quest’anno, a partire dall’amichevole precampionato a Città di Castello. Devo dire che ha sempre avuto una rosa forte, ma da gennaio in poi, complice un mercato che ha portato giocatori come Benedetti e Calderini, ha trovato la quadra. Ha compromesso il suo campionato nella prima parte della stagione, ma adesso non gli si può imputare nulla, ha un ruolino di marcia in linea con quelle che erano le aspettative di inizio stagione". A Badesse invece che realtà ha trovato?

"Una società organizzata che non si è posta limiti. Il progetto a lungo termine è ambizioso. Quando sono arrivato il mercato stava chiudendo, quindi ho lavorato con il materiale umano a disposizione, che comunque è decisamente di livello. Abbiamo tanti giovani, anche quasi tutti i nostri over sono ragazzi che non hanno più di 25 anni. Qualcuno di loro sono convinto che farà parlare di sé".

A proposito di giovani, che ricordo ha della sua esperienza nella Berretti amaranto?

"È stata un’annata bellissima. Nel girone d’andata le vincemmo tutte, poi nel ritorno per le altre con noi era la partita della vita, un po’ come succede all’Arezzo in serie D, e qualche punto per strada lo perdemmo, ma ammazzammo il campionato e arrivammo fino in fondo anche alle fasi finali. Peccato per quel rigore che ci costò la sconfitta con il Cittadella. Ma rimane un’esperienza indimenticabile, ricordo anche che lanciammo una maglia amaranto a Papa Francesco mentre era sulla Papamobile, ne parlò mezza Italia".

Nel suo futuro dove si vede? "Non ci penso, sono concentrato solo sulla mia squadra per terminare al meglio questa stagione. Posso solo dire che spero di giocare la finale playoff ad Arezzo. Tornare al Comunale per un’occasione simile sarebbe emozionante".

Nel frattempo, ieri è stata una giornata interlocutoria per la pista, ancora calda, che porterebbe il direttore sportivo Paolo Giovannini in amaranto. Il sessantenne toscano non ha ancora ottenuto la rescissione consensuale con il Pontedera. In Valdera, infatti, i nuovi soci vorrebbero trattenerlo.