
I candidati a sindaco
Arezzo, 20 settembre 2020 - Ore 19.43 A poche sezioni dalla fine del test, l'affluenza alle urne rsta più bassa rispetto a tutte le altre elezioni. Si attesta finora al 36,7% contro il 42,4 del 2015 (le ukltime comuali), il 64,3 del 2018 (le politiche) e il 54,3 del 2019 (le europee). Nel2015 alla fine il risultato fu del 57,4%, uno dei più bassi di sempre : ma ricordiamo che allora si votata in un giorno solo e quindi è possibile che la giornata di domani consenta almeno di recuperare rispetto alle precedenti amministrative.E che comunque stasera le urne rimarranno aperte fino alle 23 e forse tanti hanno fatto il ragionamento di chiudere la giornata nelle cabine elettorali, che pure all'ora di pranzo erano affollate con code all'esterno.
Ore 13.22. Completato il quadro dell'affluenza alle ore 12 per le elezioni comunali. Per ora l'affluenza si ferma al 14,57%. Uno dei dati più bassi di sempre. Era il 17,1 alle precedenti comunali, era del 20,4 alle politiche del 2018 e del 18,9 alle europee del 2019. Ricordiamo però che in questa occasione, a causa dei limiti imposti dal Covid, si vota in due giorni, fino alle 15 di domani e questo pesa in qualunque confronto.
In provincia, dove si vota soltanto per le regionali oltre che per il referendum, il dato è ancora più basso, l'affluenza complessiva si attesta infatti al 13,95% e oscilla intorno al 13%, con punte al 16% a San Giovanni Valdarno,poco meno del 15% a Sansepolcro. Tra i comuni grandi Cortona è al12,7%, Bibbiena al 12,5, Montevarchi al 15,3
IL QUADRO ALLA VIGILIA
Ci siamo. Si apre oggi e domani un primo squarcio sul futuro della città e potrebbe anche essere l’ultimo se ballottaggio non dovesse essere. Ma l’ipotesi di uno spareggio è ovviamente in piedi, tanti otto candidati, un numero che favorisce la dispersione del voto, se a un livello minimo o più importante lo capiremo solo martedì. Alessandro Ghinelli, sindaco uscente, è il front runner che punta senza nasconderlo a un successo al primo turno.
Beneficiato dal ballottaggio cinque anni fa, sa che il turno suppletivo è un’altra partita nella quale può perdere anche chi sulla carta è favorito. Si presenta ancora una volta forte di un centrodestra coeso: i partiti storici (Lega, Fdi e Forza Italia) più due liste civiche. Rispetto al 2015 gode della posizione di sindaco uscente, è stato mediaticamente molto presente durante il lockdown, ha annunciato un programma ambizioso il cui perno è il recupero dell’ex scalo merci che nei piani diventerebbe public library e area verde.
Può scontare però qualche mal di pancia nel perimetro del centrodestra anche se non è mai facile inquadrare le possibili defezioni. Luciano Ralli è l’underdog, quello che viene di rincorsa in un rovesciamento della tradizione storica di una città che quasi sempre ha guardato a sinistra. E’ riuscito a tenere unito un fronte composito che va dal Pd al cartello delle forze alla sua sinistra, a tre liste civiche, fino ai Verdi e a Italia Viva.
Sa di essere indietro e il ballottaggio sarebbe per lui già un buon risultato, avendo speranze di allargare il bacino dei consensi. Qui il gioco si fa duro e diventa determinante pure la corsa di Marco Donati, fuoriuscito dal Pd e poi da Iv, candidato sindaco di due liste civiche. Ha detto che in un eventuale ballottaggio che non lo vedesse protagonista, non si schiererebbe con nessuno degli spareggianti ma conterà parecchio il peso del suo risultato.
Nell’area del centrosinistra, pur se è in campo per conto proprio, c’è sicuramente Daniele Farsetti con la lista Patto Civico: nulla si può dare per scontato ma un apparentamento sembra più facile. Un’altra forte incognita riguarda i 5 Stelle che nelle amministrative hanno sempre stazionato intorno all’8-10%.
Riusciranno stavolta a toccare quella quota in una competizione a loro tradizionalmente sfavorevole? Ce l’hanno messa tutta, accanto al candidato Michele Menchetti, puntando sui temi in una campagna elettorale parsimoniosa, spesa soprattutto nei contatti personali. Menchetti ogni caso ha già fatto sapere che il Movimento, se tagliato fuori al primo turno, non si schiererà al ballottaggio.
Dichiaratamente contro Ghinelli è Fabio Butali, l’agente municipale che aveva appoggiato il sindaco nel 2015 e che invece è sceso nell’agone politico dicendosi deluso della consigliatura che si conclude e parlando di una speranza infranta. «Al ballottaggio, se non ci sarò io, voterò chiunque contro Ghinelli» ha detto in un’intervista.
E proprio nel giorno di chiusura è stato protagonista di una furibonda querelle con il vicesindaco Gamurrini, ironia della sorte fuori dalla competizione per dissidi con il sindaco. Alessandro Facchinetti e Laura Bottai guidano rispettivamente il partito comunista (di Marco Rizzo) e il Pci dopo un fallito tentativo di mettere insieme i pezzi sparsi di questo variegato mondo ridotto all’osso.