Donati scende in campo: si candida a sindaco con una lista civica. "I miei obiettivi"

Sarà a capo di uno schieramento trasversale. «Italia Viva? Non ne faccio più parte». Ieri su Facebook l’annuncio ufficiale, stasera il primo confronto. Il suo programma

marco donati

marco donati

Arzzo, 15 giugno 2020 - A sorpresa arriva Marco Donati a sparigliare le carte della politica cittadina. «Mi candido a sindaco»annuncia l’ex parlamentare del Pd, renziano della prim’ora ma adesso protagonista di un percorso in solitario che ormai prescinde da Italia Viva. «Non sono più un iscritto» dice Donati che nell’ottobre scorso aveva aderito al nuovo partito del rottamatore, per poi di fatto non seguirne le orme preferendo una rotta prettamente civica.

Tra l’altro Italia Viva fa parte a oggi della coalizione di centrosinistra che ha come candidato Luciano Ralli ed è oltretutto in una fase ancora in costruzione, specie dopo l’addio al partito di Camilla Calzone, figlia dell’ex assessore provinciale Pd Emanuela Caroti, uscita sia per motivi di natura personale sia perché non ne condivideva la linea politica. Il coordinatore rimasto è Niccolò Canicchi, ha fin qui partecipato alle riunioni dell’alleanza di centrosinistra.

Tornando a Marco Donati, l’ex deputato non confermato nelle elezioni politiche del 2018, ha annunciato in pubblico la sua candidatura a primo cittadino di Arezzo con una diretta Facebook, e stasera alle 21 farà un primo confronto, sempre sui social.

«Mi hanno spinto a questo passo diverse motivazioni, l’ultima e la più importante è la presa d’atto della difficile situazione economica in cui versa la città. Più persone si sono avvicinate a me per esprimere le loro preoccupazioni relative al lavoro e al futuro, ed è stata una spinta per dire che dovevo impegnarmi in prima persona per difendere la città dove sono nato e dove risiedo, una città che amo dal profondo del cuore».

Prosegue Donati: «Accanto a me ci sono personalità di varie estrazioni, esponenti del mondo delle professioni e non della politica. Con loro voglio fare un cammino di crescita per Arezzo, battermi per le infrastrutture, per l’alta velocità, per il completamento delle grandi arterie, oer il digirtale, per il sociale, per l’ambiente, per l’occupazione, senza trascurare alcun aspetto della vita quotidiana degli aretiuni.

Italia Viva? Io non ci sono più da qualche tempo e l’ho annunciato anche in via formale, ma intendo confrontarmi pure con loro come con tutte le forze politiche e le associazioni che lo vorranno. Stiamo costruendo una rete per garantire alla città un nuovo sviluppo». Non è facile capire adesso quale peso possa avere la mossa di Marco Donati specie nell’area del centrosinistra che è stata sempre quella di riferimento per l’esponente politico.

Di certo non rafforza la posizione di Luciano Ralli e può rimettere in gioco dinamiche che sembravano ormai acclarate pur se questo nuovo progetto civico punta dichiaratamente a essere trasversale, a pescare in più di uno schieramento. Di sicuro, a tre mesi dalle elezioni, salgono già a cinque i candidati sindaci di cui due guardano a sinistra (Ralli e Daniele Farsetti) più uno che nell’area c’era fino all’altro ieri. Ai tre si aggiungono l’uscente Alessandro Ghinelli per il centrodestra e Michele Menchetti per il Movimento 5 Stelle.

Non si raggiungerà, a meno di clamorose soprese, il numero record del 2015 quando furono nove candidati a contendersi la poltrona di sinaco, ma l’affollamento inizia dgià da ora a essere regguardevole. Detto per inciso, la stragrande maggioranza degli aspiranti sindaco si dovettero accontentare delle briciole, con percentuali lillipuziane. Ma Donati, naturalmente, è convinto che non sia così. L’ambizione è quella di ribaltare il quadro e di vincere, saranno poi gli elettori a decretare il risultato di questo tentativo a sorpresa.