"Abbiamo cambiato la storia": esulta Meoni. "Ma quanti attacchi personali"

Il nuovo sindaco di Cortona scatena la sua gioia, ringrazia i suoi fans ma anche il padre che non c'è più "E ora subito tutti al lavoro"

L'esultanza di Luciano Meoni

L'esultanza di Luciano Meoni

Arezzo, 10 giugno 2019 - Luciano Meoni cambia la storia del centro destra a Cortona. E’lui il nuovo sindaco della città. Ha trionfato con il 51,7%, pari a 6024 voti. Andrea Bernardini si è fermato a 5627 voti pari al 48,3%. Affluenza in calo rispetto al secondo turno. Hanno votato 11.854 cittadini su 18 mila e 55 aventi diritto. Il testa a testa tra i due candidati è stato chiaro fin dall’inizio. Intorno a mezzanotte e mezza il dato si è fatto più chiaro. I supporter diMeoni si sono accalcati in sala stampa dove Luciano è arrivato per seguire lo spoglio in diretta.

La gioia soprattutto dei più giovani si contiene a fatica. Quando si arriva a 28 sezioni su 30 scrutinate il dato è ormai consolidato. I voti di scarto tra Meoni e Bernardini sono ormai quasi 400. Dato che si consolida con l’arrivo anche della sezione numero 27 di Terontola che decreta definitivamente la vittoria. La festa continua in piazza con Meoni che viene acclamato e applaudito fino a tarda notte.

«Sono emozionato e felice che i cittadini abbiano capito e votato il mio programma», commenta a caldo Meoni. «Nonostante la campagna denigratoria che c’è stata nei miei confronti la gente ha capito che eravamo dalla parte giusta. Sono state dette tante calunnie sul mio conto, una campagna elettorale difficilissima. Ma sono stato paziente, ho continuato la linea che mi ha premiato. Come ha detto il mio avversario ha davvero fatto la differenza la persona». E Meoni ora pensa subito a domani.

«Ora cì'è da lavorare, faremo una bella squadra e daremo lustro a Cortona». Il nuovo sindaco della città dedica questa vittoria in primis alla famiglia, a sua moglie e ai suoi figli e anche al padre «che non c’è più da diversi anni ma che ha creduto sempre in me». Una dedica che estende ad altri amici che se e sono andati, come per esempio Alberto Fratini.

Un pensiero anche all’avversario: «Non porto rancore. Spero di avere un’opposizione costruttiva, parlerò con tutti, non farò come hanno fatto in passato gli altri che ci hanno tolto la parola. Se verrò attaccato vedrò dove posso aver sbagliato e migliorerò. L’importante è governare nell’interesse del territorio. Io ce la metterò tutta».