Sansepolcro, il marchio "Il Granchio" passa alla veneta Manifattura Corona s.r.l.

Acquisizione definitiva per 500mila euro, dopo l'offerta di un milione e 350mila fatta pochi mesi prima. Una vera e propria "svendita", hanno commentato gli ex dipendenti

Il presidio di marzo di ex dipendenti e sindacati nel piazzale di Supermaglia

Il presidio di marzo di ex dipendenti e sindacati nel piazzale di Supermaglia

Arezzo, 26 luglio 2019 - Anche il prestigioso marchio di abbigliamento “Il Granchio” saluta Sansepolcro. E’ ora infatti definitiva la sua aggiudicazione alla Manifattura Corona s.r.l., che ha sede a Casalserugo, piccolo Comune della provincia di Padova. Si chiude così un altro doloroso capitolo della vicenda Cose di Lana spa: è stato infatti “Il Granchio” ad aver dato vita alla storica realtà aziendale di Cose di Lana, messa in piedi dalla famiglia Conti. Stupisce soprattutto il fatto che la società veneta lo abbia acquistato per “soli” 500mila euro, ovvero il 63% in meno dell’offerta di un milione e 350mila che in novembre la stessa aveva presentato alla curatela fallimentare. A distanza di giorni dalla proroga del contratto di affitto aziendale non concessa a Supermaglia (unica azienda rimasta in piedi del gruppo Cose di Lana), Manifattura Corona ha presentato alla curatela una nuova offerta irrevocabile di 500mila euro per “Il Granchio” e altri marchi minori, che ha costituito la base di partenza per l’asta del 22 maggio, giorno nel quale l’azienda patavina è risultata essere anche l’unica pretendente all’acquisto. E dopo il regime di assegnazione provvisoria, durato fino a qualche giorno fa senza alcuna osservazione pervenuta, è divenuto ufficiale il passaggio a Manifattura Corona, azienda fondata nel 1962 e specializzata nella confezione uomo, donna e bambino del Gruppo Tessile Berto. “Una vera e propria “svendita” del marchio – hanno commentato alcuni ex dipendenti di Supermaglia-Cose di Lana”. La domanda che si pongono le vecchie maestranze (ma non solo esse) è pertanto scontata: com’è possibile che un marchio del calibro de “Il Granchio” - capace di generare un fatturato complessivo di circa 7 milioni e mezzo di euro fra maglieria, giubbotteria, camiceria e intimo – abbia potuto perdere quasi due terzi del suo valore in pochi mesi?