Mostre orafe, Ieg rilancia l'offerta e Bianchi esulta: "Stavolta ci siamo"

Alla struttura 4,6 milioni con un incasso di 600mila euro in più: ecco perché. Ora al vaglio dei soci. Risposta entro il 13 dicembre. L’amministratrice: «Soddisfatta, non vedo soluzioni alternative»

Enrico Rossi con Sandra Bianchi

Enrico Rossi con Sandra Bianchi

Arezo, 29 ottobre 2019 - Ieg lancia la seconda proposta di acquisto delle fiere orafe, scadenza il 13 dicembre prossimo, pagamento in rate brevi. La proposta, che dovrà essere valutata dai soci. è di 3,49 milioni ai quali va aggiunta una quota massima di 956 mila euro al raggiungimento di determinati risultati; infine altri 188 mila euro per i servizi relativi alle fiere del 2012.

Raggiante Sandra Bianchi, amministratrice unica di Arezzo Fiere. Soddisfatta?«Molto, è stata una faticaccia tremenda ma pensiamo di aver trovato la quadra». D’accordo anche i soci pubblici? «Non posso dirlo, dovranno valutare la proposta e poi esprimersi. Ma sono fiduciosa».

Da dove deriva la fiducia dopo il fallimento del primo tentativo di vendita? «Dal fatto che i soci hanno avuto in questo anno un atteggiamento assolutamente collaborativo e sono stati tenuti al corrente di tutto. Ma c’è altro».

Ovvero? «La proposta è stata affinata rispetto a quella del 2018, con un vantaggio consistente per la struttura».

In che termini? «Intanto il pagamento era previsto in 5 anni, adesso in rate molto più brevi. Per le cifra, andate a vedere i rispettivi contratti» (Secondo fonti autorevoli: nella precedente proposta la cifra era di 5,2 milioni, di cui 1,15 milioni sono stati riscossi per le fiere 2020. Ci sarebbero da incassare 4 milioni mentre nella nuova proposta si arriva a 4,6. Ndr)..

Come siete arrivati a comporre il quadro? «Con una serie di incontri e contatti con il presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni. D’altra parte non vedo alternative alla cessione delle fiere per sanare la situazione».

Pesantissima... «Appunto. Se c’è il via libera dei soci, avremo un consolidamento patrimoniale non indifferente».

A cui si aggiungerà il milione e mezzo della Regione per la collezione Oro d’Autore... «Altra manna. Un plafond che dovremo gestire da una parte saldando i debiti, dall’altra tenendo una quota per gli investimenti».

Ma come eliminare i problemi costituzionali di Arezzo Fiere? «Dobbiamo farlo, altrimenti fra qualche anno saremo punto e a capo».

Come? «La struttura è sovradimensionata, negli spazi e nei costi. E’ inevitabile procedere verso una diminuzione delle spese».

Anche con qualche dismissione? «Vedremo con l’imminente piano industriale che dovrà però occuparsi di come riempirli questi spazi».

Avete già qualche idea? «Il rilancio non è facile nel breve, e il taglio dei costi ne è la necessaria premessa».

E poi? «Ho letto con interesse la vostra intervista a Lorenzo Cagnoni, notando con piacere il suo interesse verso eventi al di fuori dell’oro».

I congressi? « L’acquisto delle fiere è una prima pietra di fondamentale importanza, spero che il resto venga di conseguenza».