Salvatore Mannino / Sergio Rossi
Economia

Fiere orafe: Ieg le vuole adesso e offre cinque milioni. Ed è subito scontro

Boldi convoca il Cda, da Regione ed enti locali pollice verso a decisioni extra ordinaria amministrazione: ma serve a convocara l'assemblea. Vertice soci pubblici: piattaforma comune

O_5123112_132850

Arezzo, 29 dicembre 2018 - Mare mosso Arezzo Fiere. Sindaco e assessore Merelli tornano ad attaccarne la gestione mentre le decisioni, dice Ghinelli, «arriveranno a ore». Il fatto nuovo è la convocazione per oggi del cda da parte del presidente Andrea Boldi con all’ordine del giorno la cessione immediata delle fiere orafe al colosso Ieg, anticipandola rispetto al previsto 2021.

Ieri mattina da Ieg è stata formulata infatti un’offerta irrevocabile di acquisto secondo le seguenti condizioni: 5,2 milioni rateizzati in 5 anni, ultima scadenza entro il 31 gennaio 2023; le prime 4 rate da 1,05 milioni, l’ultima da un milione tondo. La cifra parte dalla valutazione delle due fiere aretine: OroArezzo è monetizzata per 5,12 milioni, Gold Italy 80 mila euro. Sulla base di indiscrezioni raccolte, l’intera somma sarebbe subito scontabile in banca, cioè con un anticipo cash.

Ieg si impegna poi a mantenere i due eventi al centro affari fino al 2032 e a legarli comunque alla provincia di Arezzo negli anni successivi. Ieg ofrrirebbe anche, ma non ci sono conferme, 500 mila euro l’anno (per 11 anni) in servizi. La proposta, anticipata prima di Natale, è diventata ufficiale ieri ed è già in possesso di tutti i soci di Arezzo Fiere.

La prima reazione è stata fredda e attraverso l’ufficio legale la Regione ha inviato a Boldi un avvertimento secco. Lo spiega l’assessore Stefano Ciuoffo: «Abbiamo comunicato che stante la situazione, con un cda ridotto a due unità dopo le tre recenti dimissioni, ci si sarebbe potuti occupare solo di ordinaria amministrazione e non certo di cessione anticipata a Ieg». Una lettera di diffida è stata inviata a Boldi anche dal Comune e si sono espressi pure gli altri soci pubblici, Provincia e Camera di Commercio.

Più tardi la puntualizzazione: nel cda non ci si occuperà della cessione, ma della convocazione dell’assemblea dei soci che possa discutere della cessione stessa. E dunque il cda ci sarà, parteciperà Vitali ma non si presenteranno i dimissionari. Dice però Ciuoffo: «Se la proposta di Ieg è buona, a Boldi va dato il merito di aver gestito bene la trattativa».

L’altra novità riguarda invece l’incontro dei soci pubblici avvenuto giovedì a Firenze. Da esso è scaturita una piattaforma comune che si basa su due punti: la presentazione di un piano industriale e la nomina di un direttore. Le stesse cose le aveva chieste il Comune e ieri Ghinelli ha aggiunto: «Se c’è un piano industriale, siamo pronti a investire con i denari che ci spettano per l’Imu non riscossa».

Netta la posizione di Palazzo Cavallo, ribadita dall’assessore al bilancio Alberto Merelli. «Nelle partecipate - spiega - abbiamo sempre tenuto un atteggiamento forte e avuto sempre ragione, tanto è vero che gli altri soci alla fine ci vengono dietro. Sul Centro Affari siamo stati critici e costruttivi, mai abbiamo approvato i bilanci, lanciando messaggi forti agli altri soci. Adesso siamo nella situazione in cui si devono prendere le decisioni che avremmo dovuto assumere già tanto tempo fa».