Ztl a doppia mandata: da aprile i varchi in uscita, da maggio le multe

L'assessore Gamurrini: "45 o 60 giorni di prova per preparare gli automobilisti". Ma il fronte dei no resiste. Dialogo con le categorie per i correttivi

La Ztl si stringe

La Ztl si stringe

Arezzo, 20 marzo 2019 - E l'ultimo chiuda la porta. La porta del centro, un cancello invisibile ma implacabile: quello dei varchi elettronici, una rete di videocamere e sensori ai quali nulla sfugge. Blindando la Ztl e facendo perfino rimpiangere il blocchetto delle multe che viaggiava con il vecchio vigile di quartiere. La giunta rompe gli indugi e completa il progetto di controllo del traffico che era partito da lontano.

La conferma arriva dall’assessore, oltre che vicesindaco, Gianfrancesco Gamurrini. «Da aprile scatteranno finalmente i controlli anche in uscita». I doppi varchi, o se preferite una chiusura a doppia mandata del centro storico. Che nasce con un obiettivo chiaro: fare un salto di qualità nella pedonalizzazione della città vecchia, spezzare il degrado delle auto e dei furgoni in sosta nell’area pregiata. Ma altrettanto chiara è l’opposizione all’idea.

Quella dei commercianti e delle associazioni di categoria, che da mesi lottano per avere correttivi e permessi utili per poter continuare a lavorare. Quella dei residenti del centro che gridano alle sbarre. Un tema caldo, vissuto anche in maggioranza non sulla stessa lunghezza d’onda: c’è chi teme che la doppia chiusura possa essere un boomerang. I varchi in uscita sono stati adottati in poche città italiane, tra cui in testaModena: e dappertutto il numero delle multe è salito vertiginosamente. Il motivo è semplice.

Se acquisti uno strumento come il capture, quello per le multe a strascico nella sosta abusiva, lo «domi»: lo usi con moderazione, tre volte alla settimana, come fosse un rottweiler tenuto al guinzaglio. Un varco elettronico è un misuratore automatico, a quel punto le multe partono. Ma non partono subito. Ed è lo stesso Gamurrini a precisare la manica larga con cui viene lanciata l’operazione.

«Quello da aprile sarà un periodo di prova, molto dilatato proprio perché non abbiamo alcuna voglia di farne una trappola implacabile». Dilatato quanto? «Prevediamo dai 45 ai sessanta giorni di sperimentazione». Come dire multe da maggio, a metà mese o alla fine che sia. La sperimentazione, come fu per i varchi Ztl, comporta la comunicazione a casa di essere usciti fuori tempo massimo. Ricevi, registri, mastichi amaro: ma almeno fino a maggio o ai primi di giugno non paghi. Poi sì. E le multe sono le solite dei varchi in entrata: 81 euro se non concili nell’arco di cinque giorni.

Gli orari consentiti? Sono quelli che vanno dalle 8 alle 11 e dalle 14 alle 16, lo spazio di carico e scarico per i negozi e i loro fornitori, e dalle 8 alle 10, dalle 13 alle 15 e dalle 20 alle 25 per i residenti. Se esci dopo sei in multa, anche se avevi il permesso. Se il permesso è di un’ora, sei in multa a fine lancette. Anche se tutto dovrà passare da un disciplinare meticoloso che regolerà l’ingresso e l’uscita dalla zona a traffico limitato, sorta di «rotta» per gli automobilisti da una parte e per la polizia locale dall’altra.

Una «magna charta» intorno alla quale magari saranno possibili ulteriori correttivi. I residenti vorrebbero la possibilità di poter uscire comunque ad ogni ora, sia pur non dai varchi della Ztl B, quella più rigida. Ma difficilmente la otterranno. I commercianti vorrebbero maglie più larghe, oltre ai permessi al mese già ottenuti. Complicato ma la trattativa zitta zitta continua. Avanti. Almeno finché l’ultimo non chiuda la porta.