"Sogno un Duomo pieno di iniziative e incontri Vescovo, prima festa qui. "Ma avverto la crisi"

Progetti? Giovani in posti di responsabilità nella chiesa, la scuola della Parola in Cattedrale. "Il lavoro e la scuola le grandi priorità"

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di Alberto Pierini

Vescovo Andrea che Natale sarà?

"Per me sicuramente di novità: di luoghi, di celebrazioni, di volti, di incontri".

Andrea Migliavacca risponde in uno dei suoi mille spostamenti tra strade e autostrade.

Ma sarà con noi per la festa?

"Certo: celebrerò in Cattedrale sia la notte che la mattina di Natale".

Un bel salto la sua nomina qui

"Più che altro una responsabilità ma la affronto con gioia"

Ma c’è motivo di gioia in un anno così?

"Certo gli elementi di preoccupazione non mancano"

Tipo?

"La guerra in Ucraina, le difficoltà economiche, la fatica delle famiglie, il lavoro.."

Che per lei è una priorità..

"Non ho dubbi, è la base del malessere di tanta gente"

Nei suoi incontri ha già avuto modo di toccare con mano certe difficoltà?

"Sono in un cammino di scoperta: ma le povertà seguite dalla Caritas sono tante e la mancanza di serenità la tocchi con mano"

Ma la speranza della fede..

"Sta a me per primo trasmetterla ed è quello che provo a fare dall’inizio del mio cammino aretino"

Al centro i giovani: perché questa scelta?

"Perché sono una risorsa: e al tempo stesso sono preoccupato delle incertezze nelle quali sono costretti a vivere e non per colpa loro"

Ha deciso gesti concreti in questa direzione?

"Darò loro ruoli di responsabilità: anche nella guida della pastorale giovanile"

E incontri più fantasiosi come l’aperitivo di San Miniato?

"Sono idee che nascono dall’incontro e dalla realtà: ma farò presto delle proposte"

E’ il primo Natale dopo la pandemia: come ha vissuto le tensioni di quei mesi, anche sulla vaccinazione?

"Mi sono sempre vaccinato, credo che la scienza ci abbia aiutato ad uscirne. Ma è l’ora di lasciarsi alle spalle le divisioni, le sento già molto attenuate"

Sono anche i mesi nei quali le associazioni di volontariato rischiano la chiusura..

"E’ un altro tema di allarme: il volontariato è una grande risorsa e insieme una scelta motivata anche di tanti giovani. Lo voglio promuovere in ogni modo"

Una prima impressione della città e della provincia se l’è fatta?

"Una comunità accogliente nei miei confronti, fin dal primo momento. E che ha risorse vive: il sistema produttivo, la forza di partecipazione, certe manifestazioni folcloristiche"

Si sente tirato per la giacchetta?

"No, anzi: trovo che la prima esigenza sia quella di essere ascoltati, una vicinanza"

E con lei sfondano una porta aperta..

"Non c’è dubbio"

La scuola esce dalla pandemia dopo mesi critici..

"La risposta è ritrovare una socialità. Non ho niente contro i social, vedete che li uso spesso: ma non bastano a comunicare"

La Città di Natale? Ha anche lei delle perplessità?

"Cerco sempre il positivo, la città viva è bella"

C’è chi teme la confusione sul messaggio..

"Che il Natale sia la festa del legame tra Gesù e un popolo sta a noi farlo capire e trasmetterlo"

Come?

"Uno dei miei obiettivi è fare della Cattedrale una scuola della Parola"

Come Martini a Milano..

"Esatto, è la linea giusta. Sogno di riempire la zona di piazza Duomo di iniziative di incontro, profonde ma anche informali"

A San Miniato faceva le letture bibliche da remoto.

"Le riproporrò anche ad Arezzo, meglio se in presenza"

E il dialogo con i non credenti?

"E’ fondamentale, passa da un coinvolgimento forte del mondo della cultura: occorre porre dei segni concreti di dialogo e di incontro"

A Rondine sono arrivati ucraini e russi..

"Rondine è un luogo profetico per la chiesa italiana e per la diocesi, e questa convivenza proprio nei giorni della guerra ne è l’ennesima dimostrazione"

Il suo augurio agli aretini?

"Un Natale di pace. La pace che ci aspettiamo nel mondo ma anche quella delle nostre relazioni. E un Natale intorno al focolare, per rinnovare i rapporti fondamentali della vita"

Tanta roba..

"Un percorso da fare insieme".