SCUOLA MEDIA "GIOVANNI XXIII" TERRANUOVA BRACCIOLINI

Come si sono comportati gli adolescenti di oggi davanti alla minaccia del virus che circola nel mondo

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Abbiamo intervistato tre ragazzi e una ragazza del paese per farci raccontare cosa abbia significato il covid per la loro vita.

1.Come avete reagito e cosa avete pensato quando è stato effettuato il primo lockdown?

Francesca: C’è voluto un po’ di tempo per prendere coscienza di quello che stava succedendo. Durante le prime settimane non è cambiato molto, ci aspettavamo che tutto sarebbe tornato alla normalità in poco tempo; con il passare dei giorni però ho capito la gravità della situazione e mi sono sentita impotente. È stato un mix di emozioni forti, strane, quasi surreali.

2.Cosa ne pensi di questa situazione? E come agisci di conseguenza?

Leonardo: È una situazione molto difficile: c’è chi ha perso il lavoro, chi non torna a trovare i familiari da 1 anno e c’è chi ha perso molto di più. Cerco di essere il più tranquillo possibile cercando di rispettare quelle piccole regole in maniera da poter salvaguardare chi mi sta intorno, senza creare dentro di me allarmismi e preoccupazioni inutili.

3.Hai più paura del covid o più voglia di incontrare gli amici? E qual è il tuo comportamento?

Riccardo: nel primo periodo di pandemia avevo molta paura del covid, non tanto di contrarlo ma di poterlo portare a casa e contagiare i miei familiari, quindi ero quasi felice di essere in zona rossa e quindi di non avere scuse per uscire di casa.

Con il tempo, e con il cambio zona, prima arancione e poi gialla, ho cominciato ad uscire sempre più, prendendo sempre le varie precauzioni e cercando di evitare contatti con estranei alla mia cerchia di amici.

Leonardo: La voglia di incontrare gli amici supera di gran lunga la paura del covid. Solo con una piccola cerchia di amici accetto di correre il rischio e mi concedo più libertà, credo che a 25 anni sia praticamente impossibile pensare di condurre una vita senza contatti con gli amici

4.Come è cambiata la vostra vita lavorativa?

Gianni: Lavorare per 8 ore tenendo sempre la mascherina non è facile ma per il mio bene e per quello degli altri si stringe i denti e si tiene. Per fortuna l’azienda dove lavoro non ha effettuato licenziamenti, conosco però tanti che per il covid hanno perso il lavoro

5.Secondo voi la pandemia ci ha aiutato ad apprezzare anche le piccole cose che prima davamo per scontato?

Riccardo: Questa pandemia mi ha fatto capire che le interazioni tra amici e familiari sono molto importanti, tutto quello che davamo per scontato, come un caffè o una cena in compagnia, un bacio, un abbraccio ci è stata portata via in pochi mesi, lasciandoci solo la speranza che tutto torni come prima il più presto possibile.