La rivoluzione di Manzo. Cambia il progetto stadio: "Meno spazi commerciali"

Dalle parole del presidente passano le prossime novità nell’organigramma. Giovannini più lontano, Cutolo e Bertusi con ruoli sempre più di rilievo.

La rivoluzione di Manzo. Cambia il progetto stadio: "Meno spazi commerciali"

La rivoluzione di Manzo. Cambia il progetto stadio: "Meno spazi commerciali"

di Andrea Lorentini

AREZZO

"Il documento di fattibilità definitivo dello stadio lo presenteremo all’amministrazione comunale entro la metà di maggio. Ci siamo presi qualche settimana in più rispetto alla scadenza di fine aprile, ma non c’è nessun intoppo". Guglielmo Manzo fa il punto sul progetto di ristrutturazione del comunale. La novità più rilevante rispetto alle precedenti proposte progettuali riguarda la drastica riduzione dell’area commerciale.

"Abbiamo valutato di portare quello spazio a 1.500 metri quadrati rispetto ai 12mila, inizialmente, previsti. Questo ci permette di rispettare vincoli paesaggistici e di non dover passare attraverso la Regione permettendo cosi di poter avviare l’iter che consente al comune di dichiarare la pubblica utilità dell’opera". Un passaggio normativo, quest’ultimo, necessario per partire coni lavori di ristrutturazione. L’occasione dello stadio è anche quella per tracciare un bilancio del campionato. "Aver raggiunto i playoff è un traguardo importante, ma non l’obiettivo minimo come ho sentito dire o letto. La priorità era la salvezza acquisita con largo anticipo. Gli spareggi rappresentano un secondo step e adesso vediamo se riusciamo a centrare il terzo obiettivo, ovvero arrivare fino alla finale del 9 giugno e vincerla. Sono consapevole che sarà molto complicato ma nel mio dna c’è quello di non pormi limiti. L’ho detto anche ai ragazzi".

Manzo guarda già all’Arezzo del futuro nel quale non è scontato ci siano Indiani e Giovannini, mentre Cutolo e Bertusi avranno un ruolo sempre più centrale. "Nello è diventato il mio riferimento. E’ un uomo di calcio. E’ stato anche il capitano di questo club. Di sicuro sarà il direttore sportivo del futuro. Fabrizio rappresenterà la proprietà per tutto quello che concerne l’indotto: dall’albergo, al centro sportivo, al canale tematico fino al progetto stadio". Tra le pieghe delle parole del patron si percepisce che a fine stagione gli attuali equilibri interni al club sono destinati a cambiare: "A fine stagione tireremo le somme e faremo le opportune valutazioni. Sempre con un unico intento: quello di migliorare l’Arezzo a tutto tondo e compiere un ulteriore salto di qualità. Giusto che i tifosi abbiano elogiato l’allenatore e il dg per questi due anni, ma mi sarebbe piaciuto che qualcuno si fosse ricordato anche del presidente. In fondo chi ha messo soldi, investito in infrastrutture e fatto sacrifici quello sono stato io. Domenica ho letto tanti striscioni e probabilmente un grazie me lo sarei meritato pure io. Non nego che sono un po’ dispiaciuto". Anche se mai esplicitata, la distanza con Giovannini appare palese. "Dentro l’Arezzo è necessario pensare tutti nella stessa direzione", mentre sul tecnico di Certaldo le parole sono altre.

"L’ho protetto io nei momenti più difficili. La svolta vera non è stata il derby d’andata con il Perugia, ma averlo fatto sentire da me intoccabile". Infine un passaggio sul settore giovanile. "Le pendenze arretrate sono state saldate. Un disguido risolto. Bertini? Sto valutando dei cambiamenti. Di sicuro Serrapica avrà un ruolo centrale con la supervisione di Cutolo".