Alberto Pierini
Cronaca

Saldi "diesel": partenza lenta ma non è un flop, gli acqusiti ingranano la "prima"

Qualche coda, boom sconti al 50% Tra i commercianti prevale un filo di ottimismo: almeno una scossa c’è stata Addio ai «buttafuori», catene agli ingressi

I saldi dell'estate 2020

I saldi dell'estate 2020

Arezzo, 2 agosto 2020 - I primi licenziati del commercio sono stati i buttafuori: loro, i «giganti» che fuori dei negozi regolavano l’ingresso e l’uscita dei clienti per evitare la calca all’interno. Mai come ora sarebbero stati preziosi, non tanto per l’eccesso di vendite quanto per i pericoli da Covid. E invece al loro posto hanno messo delle catene. Catenelle, perfino colorate: quando il negozio è troppo pieno vengono alzate, quando è vuoto vengono abbassate.

E ieri in diversi negozi le catenelle sono servite. Dimenticatevi l’assalto tradizionale del primo giorno di saldi, quello di qualche anno fa, quando i più attenti mettevano la sveglia per bruciare l’apertura dei negozi. Era già superato da tempo, sarebbe stato inimmaginabile in un anno in cui gli sconti scattano ad agosto e preceduto da trenta giorni di promozioni. Però gli acquisti hanno ingranato la prima.

Tra i negozianti prevale per una volta un filo di prudente ottimismo. «Pensavamo peggio» è la risposta media che ricevi quasi dappertutto. E nel gergo dei commercianti non è una standing ovation ma poco ci manca. E non a caso le vetrine sono rimaste in azione fino quasi alla mezzanotte: era la data giusta per farlo ma raramente i negozianti resistono fino alla fine. Stavolta parecchi lo hanno fatto.

Spinti dall’abbrivio della mattina, il momento più ricco,battendo perfino la fase dopo le 18, quando un pizzico di frescura ha allentato la morsa del caldo. La linea prevalente è stata quella di partire subito con il dimezzamento dei prezzi. II classico «fino al 50%» stavolta è un 50 reale, in buona parte delle attività. C’è chi sventola un doppio sconto, 50 0 70, come nel caso di «Z Generation».Prezzi dimezzati a Foot Locker che almeno di mattina è il negozio che vanta il record della coda.

Catena fuori di Nara Camicie, anche lui sulla roccia del prezzo a metà: arriva al 60% Zara ma preceduto da quel «fino» che a volte allenta l’interesse. Benetton viaggia sulla sua mixapromozione per cambio di gestione e si spinge fino al 70. Il grosso dell’intimo si muove sul terreno più o meno sicuro del 50%, da Tezenis a Intimissimi a Calzedonia. Dentro si arriva a numeri importanti di presenze con accenni di coda all’esterno.

Dan John viaggia vicino al 70%. Sul carro degli sconti non sale solo la moda: anche gioielleria e dintorni, Pandora si ferma per ora al 20%, Swarowski prova il 50%. E anche i negozi di alta moda non vanno per il sottile; dal 30% di Luisa Spagnoli al 50% di Max Mara, Max & Co., Marina Rinaldi. Il deserto del lockdown è stato infinito, quello della finta ripresa a volte anche peggio.

La via è quella di rimettere fieno in cascina, far salire la liquidità: e stavolta la data dei saldi spinge a tentare soluzioni più drastiche. E come per i locali ora la città sembra reagire meglio di altre: spese frenate, scontrini leggeri ma la partenza disastrosa che filtra da Firenze e da altre grandi città qui declina altri aggettivi, perde per strada molti punti esclamativi.

Dall’outlet di Foiano viene a galla una storia simile: una buona partenza, senza possibili paragoni con un anno, il 2019, lontano anni luce, sia per quello che è successo da allora sia per la trasformazione delle date. Però la sirena dei saldi è suonata, con sconti fino al 70% e i consumatori non sono rimasti indifferenti. Una partita ovunque solo all’inizio: i saldi durano due mesi, c’è tempo per mettere in frigo il risultato o comprometterlo del tutto. Risultato che è anche l’unica cosa che conta: il bel gioco slitta a data da destinarsi.