
La paura di qualcosa di sconosciuto. Il caso di lyssavirus, sorta di rabbia, che ha causato la morte di una gatta continua a tenere banco. Fino in Parlamento. Maria Elena Boschi ha presentato un’interrogazione al ministro Speranza. "Il caso di Arezzo, in cui un gatto è morto dopo aver morso la proprietaria, non può essere sottovalutato. Il ministro della Salute si attivi per evitare ulteriori possibili contagi tra gli animali e tutelare la salute dei cittadini". Si moltiplicano le ordinanze del Comune. Prima quella sui cani, che possono circolare solo al guinzaglio. Ora è la volta dei gatti. Devono rimanere sotto stretto controllo. E quelli che abbiano morso persone o animali e presentino sintomi sospetti "devono essere isolati e tenuti in osservazione per 10 giorni nei locali individuati dal servizio ambiente del Comune". Non sarà possibile, quindi, l’osservazione in casa.
Norme molto dettagliate anche per le colonie feline: "Tutti i responsabili nonché tutti i proprietari di gatti devono segnalare immediatamente alla Asl qualsiasi sintomo che possa far sospettare l’inizio della malattia, come ad esempio cambiamenti di indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità alla deglutizione; tutte le colonie censite nel territorio del Comune devono essere soggette a vigilanza sanitaria rafforzata da parte del personale veterinario". Le disposizioni della nuova ordinanza, in vigore fino al 27 agosto salvo cambiamenti dettati dall’evoluzione della situazione, sono state illustrate dal sindaco Alessandro Ghinelli, assieme a Giorgio Briganti, direttore del servizio veterinaria della Asl, Fabio Parca, della Veterinaria zona Aretina Valtiberina Casentino, e a Giovanni Baldini, direttore del servizio ambiente del Comune.
Per quanto riguarda un’ eventuale campagna di vaccinazioni contro il virus, Ghinelli precisa che: "non ci sono, al momento, disposizioni in questo senso da parte del ministero". Nessun allarmismo, dunque, ma in questo momento è necessario tenere alta l’attenzione: "Si tratta di provvedimenti di prevenzione necessari, finalizzati alla salvaguardia e tutela della salute pubblica ", ha concluso Ghinelli.
Dory d’Anzeo