ANTONELLA COPPARI
Cronaca

Pasticcio nella maggioranza La destra apre alla patrimoniale Meloni ferma tutto con ironia

In Aula a Montecitorio passa un ordine del giorno a firma Fratoianni di Sinistra Italiana. Il sì di Frassinetti (FdI). Poi la nota di Palazzo Chigi: lo abbiamo valutato velocemente, è un no.

di Antonella Coppari

Per Giorgia Meloni infuriarsi con la sua maggioranza oramai è quasi un’abitudine. Ma il ’casus belli’ di ieri è davvero clamoroso. Per due ore l’esecutivo di centrodestra ha "valutato" la proposta più di sinistra e, allo stesso tempo, più indigesta per i suoi elettori che ci sia: la patrimoniale. Responsabilità diretta della sottosegretaria all’istruzione, Paola Frassinetti (FdI), che a Montecitorio, quando il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, propone un ordine del giorno a favore della ’next generation tax’ sui patrimoni delle persone fisiche superiori ai 500mila euro, fuor di metafora una patrimoniale, a sorpresa, invece di dare parere negativo chiede la riformulazione di rito: quella che sostituisce l’impegno a fare una cosa con la "valutazione" della stessa. È una enormità. Ma sul momento né il governo né la maggioranza sembrano accorgersene. A far suonare l’allarme rosso è Italia viva, e non ci va leggera. Luigi Marattin spara a palle incatenate con un tweet contro "i tassatori folli di destra" in cui non esita a parlare di "governo Fratoianni-Meloni". Aggiunge che Azione e Italia viva, i veri nemici delle tasse, erano "pronti a votare ferocemente contro", ma non hanno potuto perché il governo "ha deciso di accogliere direttamente l’odg". In effetti, Fratoianni prende al volo la richiesta di riformulazione, rendendo così inutile il voto.

In questo quadro la premier, vedendo a pranzo i capigruppo di maggioranza assieme ai due vicepremier, Tajani e Salvini, bacchetta i suoi, esortandoli "a una maggior attenzione: è la terza volta che succedono incidenti ampiamente evitabili. Serve un maggior coordinamento tra governo e Parlamento". Quindi fa uscire una replica di Palazzo Chigi volutamente irridente, quasi beffarda: "Come richiesto dall’ordine del giorno presentato dall’on. Fratoianni, che impegna il governo a ’valutare la possibilità di introdurre una sorta di nuova tassa patrimoniale’, il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente concluso che non intende dare seguito alla stessa". Netta la replica del leader di SI: "Meloni smetta di nascondersi sulle questioni più spinose". Tant’è: esame lampo e bocciatura dovrebbero chiarire a tutti che si è trattato solo di uno spiacevole incidente, una svista e nulla di più.

In buona parte è così. La votazione sulla proposta di legge sullo ’sviluppo delle competenze non cognitive nei percorsi scolastici’ non era attesa, l’agenda dei lavori è stata cambiata e la fretta ha indotto confusione, come ammette la stessa sottosegretaria. Fratoianni, inoltre, è stato astuto evitando di illustrare il suo odg per non mettere in allarme governo e maggioranza, spiegandogli che cosa stavano per accettare.

Vero è che Frassinetti garantisce di aver visto l’atto: "Altrimenti non avrei chiesto di riformularlo". I deputati presenti in Aula assicurano che la sottosegretaria non si era davvero resa conto del passaggio finché ad avvertirla non è stata la renziana ex ministra Bonetti mentre il collega Marattin martellava contro "la strana coppia". Ma parlare solo di errore è sbagliato: "Abbiamo a cuore la dispersione scolastica – dice ancora Frassinetti – in un clima di coesione, ci sembrava importante che l’onorevole Fratoianni volesse combattere con noi questa piaga della nostra istruzione". Insomma, di equivoco o di distrazione si è trattato, ma in un clima specifico: la percezione dell’importanza del problema e allo stesso tempo il timore, inconfessato, che gli strumenti con i quali per ora il governo intende fronteggiarli possano rivelarsi inadeguati: Pnrr e Agenda Sud. Aldilà delle facili ironie sugli scivoloni del governo un segnale sia pure piccolo nell’incidente c’è.