LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Papa, una preghiera per la Verna. Scrive il testo inedito di suo pugno e i frati rinnovano l’invito alla visita

Il santuario si spopola: tutti in Vaticano: ultima tappa del pellegrinaggio con la garza delle Stimmate. Il vescovo: "Sa che è il benvenuto, lo aspettiamo". Il testo da oggi sarà riletto ogni giorno nella cappella.

Papa, una preghiera per la Verna. Scrive il testo inedito di suo pugno e i frati rinnovano l’invito alla visita

Papa, una preghiera per la Verna. Scrive il testo inedito di suo pugno e i frati rinnovano l’invito alla visita

Era deserto il monte della Verna. Un silenzio più profondo di sempre, per un santuario mai come ieri affidato ai pellegrini. La comunità era quasi interamente in Vaticano: con l’eccezione di padre Alessio e padre Eugenio, uno super centenario e l’altro quasi, rimasti a custodire il luogo di preghiera.

Una preghiera che da oggi si arricchisce di un altro tassello, quella scritta di suo pugno da Francesco, proprio per la visita dei frati e gli 800 anni delle Stimmate.

"Guardiamo te, decorato con le sacre stigmate, per imparare ad amare il Signore Gesù ai nostri fratelli e sorelle con il tuo amore, con la tua passione". Un fiume di emozioni avvolge il salone del Vaticano.

E da lì sembra risalire a La Verna, dove un altro Papa oltre 30 anni fa aveva scritto un’altra preghiera per il Francesco delle stimmate: Giovanni Paolo II, il primo e finora unico pontefice salito al santuario. Benedetto ci aveva provato ma a fermarlo era stato il maltempo. Ora il legame si rinsalda di nuovo, i frati rinnovano l’invito al Papa e non sarà l’ultimo.

"Gli scriveremo una lettera: siamo convinti che le stimmate di Francesco a lui che ne ha scelto il nome possano raccontare tanto altro" racconta Guido Fineschi, il padre guardiano. Hanno portato portato una reliquia fondamentale: la garza con la quale il santo proteggeva il costato ferito, intrisa di sangue. Una garza portata in pellegrinaggio dappertutto, fino a San Pietro.

E che da oggi è di nuovo alla Verna, nella cappella delle reliquie, insieme al saio delle stimmate. "Un incontro disteso e piacevole, importante per la comunità francescana e per la nostra chiesa" racconta il vescovo Andrea. Era stato lui a lanciare il primo invito, ora lo rinnova.

"Ma in punta di piedi: lui sa di essere il benvenuto e vogliamo che scelga nella massima libertà". Intanto si gode questa festa senza precedenti, tra la perfetta letizia francescana e lo spirito di Bergoglio e prova a raccontarla, in un fiume di foto e di selfie. I colori dei sai dipingono il salone e si incrociano con il bianco del Papa, nel momento delle parole e anche in quello dei doni. Migliavacca consegna un suo pacchetto con un fiocco. Padre Guido uno scatolone su cui troneggia un biglietto: la prima di una corrispondenza che continuerà, tra il monte e il Vaticano. Forse fino all’arrivo del pontefice.

"Non ha potuto darci conferme ma seguiva tutto con grande interesse" racconta il vescovo che oggi sarà ad Anghiari, per la consegna di un’altra reliquia, legata al saio di Francesco.

E nelle stesse ore tornerà a snodarsi il pellegrinaggio che da secoli ricuce la basilica alle Stimmate. "Oh Francesco, fatto simile al Crocifisso rendi le tue stigmate per noi e per il mondo segni luminosi di vita", continua la preghiera del Papa. Intorno a lui non solo i religiosi ma anche le suore, il personale dell’accoglienza, i laici. Che in serata hanno riguadagnato i tornanti della fede. Con una preghiera in più, che sarà letta ogni giorno.