Odissea Teatro Bucci: su il sipario tra un anno

I costi lievitati avevano fermato il cantiere, adesso con l’arrivo dalla Regione dei finanziamenti mancanti, i lavori potranno procedere

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di Maria Rosa Di Termine

Un contributo straordinario della Regione Toscana e risorse ministeriali copriranno l’aumento dei costi per il recupero e la riqualificazione del Cinema Teatro Bucci di San Giovanni. L’investimento complessivo ammonta a 4 milioni e 167 mila euro, circa un milione di euro in più di quanto preventivato in origine che mancava all’appello e che adesso sarà coperto dall’ente toscano per 880 mila euro – arriveranno in due tranche, 352 mila nel 2023 e il resto nel 2024 - e dai finanziamenti governativi stanziati per compensare l’impennata dei prezzi delle materie prime. Un passaggio fondamentale per il definitivo restauro dello stabile, chiuso dal 2015, e che aveva ottenuto fondi Pnrr sulla rigenerazione urbana per 2 milioni e 800 mila euro. A novembre il Comune ha approvato il progetto esecutivo di adeguamento funzionale e il 23 dicembre ha bandito la gara (termine previsto per le offerte il 23 gennaio prossimo) per affidare i lavori.

Espletate le procedure, il cantiere per il consolidamento strutturale e sismico dell’immobile, con interventi sulla copertura e la completa rifunzionalizzazione, dovrebbe mettersi in moto tra giugno e settembre prossimi e avrà una durata limite di due anni. Se tutto procederà secondo il cronoprogramma, dunque, il polo culturale potrebbe riaprire i battenti tra la fine del 2024 e i primi mesi dell’anno successivo. "Si tratta di un intervento articolato che partendo dall’esistente, raggiunga un elevato standard di qualità – ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Pellegrini – e restituisca alla nostra città non uno spazio ad uso teatro, ma un teatro vero e proprio". Gioca sul filo delle parole, l’amministratore per spiegare che il nuovo Bucci rinascerà sulla base della sua vocazione prioritaria, ovvero un tempio della settima arte, cinema compreso, pronto ad ospitare in futuro grandi compagnie e spettacoli di richiamo con una struttura scenotecnica all’avanguardia.

E non a caso la massima cura è stata dedicata all’impiantistica, dalla climatizzazione alle reti elettriche, e alla rivisitazione del palcoscenico nato per l’avanspettacolo e da adeguare alle esigenze della drammaturgia contemporanea. Per questo verrà dotato di strumentazioni e macchinari di ultima generazione. Previsti anche una zona attrezzata per gli artisti, un locale regia, audio e video ed uno per il laboratorio teatrale e un sistema di sollevamento sul lato sinistro del palco per eliminare le barriere architettoniche. A proposito, i posti a sedere sfioreranno i 500, 376 dei quali in platea e 120 in galleria. E ancora, l’immobile di Corso Italia potrà contare su sistemi cinematografici in grado di esaltare immagini e suoni durante le proiezioni. Quasi superfluo sottolineare come la sua rinascita sia attesa dalla comunità per ritrovare i fasti del tempo che fu.

Inaugurato nel 1949, il Bucci inizialmente era vocato al cinema e a metà degli anni 60 del secolo scorso cominciò ad accogliere attori e registi del varietà, un genere leggero ma divertente e che riscosse un grande successo a livello locale. Nel 2009 fu acquistato dal municipio del Marzocco e iniziò il cammino, a tratti in salita, per diventare un centro polifunzionale integrato con la nuova biblioteca Palomar di Palazzo Marconi. Idea rivista e rimodulata dall’attuale amministrazione che vuol rendere quello spazio, peraltro di pregio dal punto di vista architettonico, un riferimento culturale dell’intera vallata.