Minacce con la bottiglia fuori dalla discoteca: denunciata

Intervento delle Volanti della polizia fuori dal Class 125 in via Madonna del Prato. Quarantenne infastidiva i clienti in fila

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di Federico D’Ascoli

Il passo barcollante, la bottiglia di birra in mano usata come una minacciosa clava moderna, le sirene della polizia, la denuncia, il ritorno sul "luogo del delitto" alle prime luci dell’alba. Scene di ordinaria movida in centro sabato sera di fronte al Class 125, locale storico di via Madonna del Prato che ha accolto generazioni di discotecari aretini. Sono da poco passate le 2 di quella che è già domenica mattina quando fuori dal locale a due passi dalla stazione arriva una donna sulla quarantina, straniera, già conosciuta alle forze dell’ordine perché nota tossicodipendente e destinataria di un recente trattamento sanitario obbligatorio perché andata in escandescenze durante un evento pubblico.

La donna cerca in tutte le maniera di attaccare briga con chi ancora vuole entrare nel locale e chi è uscito per prendere una boccata d’aria (freschissima) o a fumare una sigaretta. Parla con evidente accento ispanico e inizia a infastidire i clienti: chiede soldi a destra e a manca, minaccia con le parole e facendo volteggiare la bottiglia di birra mezza piena che ha in mano, prima si allontana per non destare sospetti e poi si avvicina furtiva come a cercare di portare via qualcosa a chi è distrattamente in fila per entrare.

Particolari che non sfuggono agli addetti alla sicurezza del Class 125 che con grande professionalità, si accorgono che la situazione può degenerare: cercano in ogni maniera di tranquillizzarla ma la donna è su di giri, non c’è modo di calmarla con le buone. Prima che la situazione precipiti decidono dunque di chiamare la polizia. In via Madonna del Prato arrivano in breve due volanti, anche i poliziotti, dopo aver tentato una mediazione, si convincono che ciò che la security del locale da ballo aveva segnalato corrisponde a verità. Non c’è modo di contenere la giovane donna in cerca di guai. Due agenti la bloccano e la montano in auto: viene identificata in questura e subito rilasciata mentre due colleghi si trattengono davanti al Class 125 per formalizzare l’intervento.

Tutto finito con una denuncia? Macché. La donna appena rilasciata dalla questura è tornata di nuovo di fronte alla discoteca intorno alla 4 di mattina, orario di chiusura, con gli stessi comportamenti avuti in precedenza. Stavolta però, con la strada ormai semivuota, c’erano meno occasioni per alzare la tensione. Gli addetti l’hanno tenuta sotto controllo per evitare contatti. Lei se n’è andata senza creare ulteriori problemi.