"Mense? Cambia la strada, non il fine": parla Lucia Tanti. "Slittamento sì ma minimo"

L'assessore difende la linea sul centro unico di cottura. "La battaglia delle famiglie ha pesato ma alla fine si è troppo politicizzata: e questo ha allontanato tante mamme"

L'assessore Lucia Tanti

L'assessore Lucia Tanti

Arezzo, 24 marzo 2019 - Ha animato il dibattito la questione del centro unico di cottura per le mense di scuole e nidi comunali. Da una parte il comune, dall’altra il comitato dei genitori che si opponeva. Risultato?Il centro unico si farà ma non con un project privato.

Assessore Lucia Tanti, perché questa marcia indietro? «Nessuna marcia indietro, ma un modo diverso per arrivare allo stesso risultato. Attraverso un intervento pubblico».

Ma eravate partiti in tutt’altra maniera... «Credo nella collaborazione tra pubblico e privato, da qui si era avviato il progetto».

E avete cambiato idea... «Dal confronto con famiglie e insegnanti, ho percepito il timore dell’arrivo dei privati, ho avuto la sensazione che si pensasse che il Comune se ne lavava le mani».

Dunque? «Interessa il fine o il mezzo? A me interessa il fine e se vedo che ci sono timori, perché non intraprendere un’altra strada?».

Agguerritissimo il comitato dei genitori... «Rapporti altalenanti che vanno avanti da 4 mesi, ma in realtà ho ascoltato più gruppi di famiglie. La posizione del comitato è chiara, per loro devono esserci 12 cucine ma è illogico. Citano il modello Cremona, ma lì c’è una cucina per ogni scuola».

Però senza il comitato sareste andati avanti con il project privato... «Vero solo in parte. Forse avremmo proseguito col project ma in realtà molti altri genitori, fuori dal comitato, avevano espresso le loro preoccupazioni, mamme e babbi che non hanno aderito alla protesta perché politicizzata».

Un’accusa precisa... «Imputo al comitato di essersi allineato alle opposizioni nel momento stesso in cui è stata presentata una delibera in consiglio. Lì diventa politica, si vota: o sì o no. Si è votato e la proposta è stata bocciata anche se c’erano parti assolutamente condivisibili. Peccato».

Non potrà negare che il dibattito intorno alle mense abbia influenzato la scelta finale... «Non lo nego, si è tenuta accesa l’attenzione a volte in forme non positive, ma alla fine la discussione aiuta».

Hanno pesato i guai giudiziari di Elior in Umbria? «No, Elior gestisce il servizio e lo gestisce bene, hanno pagato un prezzo che non meritavano e mi dispiace. E’ un’azienda con cui abbiamo ottimi rapporti».

Il nuovo centro unico lo immaginate ancora a San Leo? «Se usciva il bando, era quello il posto. Adesso tornano in ballo anche altre aree».

I tempi... «In settimana una delibera per dire che ricusiamo il project e diamo mandato agli uffici per la gestione della fase di passaggio della refezione. Infine si danno gli indirizzi politici».

Slittamento inevitabile... «Diciamo mini-slittamento. Il 31 luglio andiamo col bando che va avanti tre anni, nel frattempo costruiamo. Anche col project ci sarebbero stati tempi simili, il ritardo potrà al massimo oscillare fra sei mesi e un anno».