Maxirissa alla Stazione: tredici denunciati, scontro e botte tra gruppi di indiani

Al centro una spedizione punitiva, finita a colpi di pugni e bastoni. Cinture dei pantaloni usate come fruste. Tra gli spettatori un carabiniere fuori servizio

Carabinieri

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Arezzo, 7 dicembre 2018 - Tredidi denunce per la maxi rissa scoppiata il 12 novembre scorso a Montevarchi. Si è conclusa in questi giorni con una raffica di denunce alla magistratura l’indagine avviata dai carabinieri della caserma cittadina e dei loro colleghi di Levane che ha permesso di ricostruire i contorni della vicenda. Un episodio che ha acceso di nuovo i riflettori della preoccupazione degli abitanti della zona compresa tra il centro e la stazione, scenario dell’ennesimo confronto, poi, degenerato.

Stavolta a essere coinvolti nel duello due gruppi di indiani residenti nel capoluogo montevarchino e in vari centri della vallata come Levane a Terranuova. Vecchie ruggini sarebbero all’origine di quella che sembra avere le caratteristica di una spedizione punitiva terminata a suon di pugni, pedate, colpi di bastone e non solo. I fatti: attorno a mezzanotte un primo manipolo di stranieri a bordo di due auto si ferma davanti a un esercizio pubblico di via Ammiraglio Burzagli.

È a caccia dei rivali che, una volta individuati, vengono invitati a uscire dal locale e il «chiarimento» si sposta in strada. Ben presto i toni si alzano e piovono botte da orbi, sferrate anche con le cinture dei pantaloni usate come fruste . Fatalità vuole però che uno spettatore della zuffa sia un carabiniere libero dal servizio e di passaggio da quelle parti. Immediatamente avverte i colleghi, segnalando il parapiglia tra una quindicina di extracomunitari.

La centrale operativa di San Giovanni invia sul posto le pattuglie disponibili, ma al loro arrivo i militari non trovano più nessuno perché assaliti e assalitori se l’erano data a gambe, risalendo in macchina in fretta e furia. E mentre una parte degli uomini dell’Arma iniziava a raccogliere le testimonianze di chi aveva assistito alla scena, premunendosi di verificare la presenza di telecamere di videosorveglianza, altri si spostavano al pronto soccorso dell’ospedale della Gruccia per controllare se qualcuno degli indiani duellanti era ricorso alle cure mediche.

Accertamenti che hanno consentito l’identificazione di alcuni dei lottatori rimasti feriti e refertati per contusioni giudicate guaribili tra i 7 e i 28 giorni. Un contributo prezioso per scoprire chi erano gli altri protagonisti del duello è arrivato dalle riprese video nelle vicinanze dello scalo ferroviario. Tutti gli appartenenti alle due fazioni contrapposte sono stati sentiti in caserma e denunciati all’autorità giudiziaria.

Dovranno rispondere dei reati di rissa e lesioni. Mistero, ancora, sulla causa scatenante della mega tafferuglio e i carabinieri non hanno archiviato l’inchiesta per capire le motivazioni alla base di una rivalità così accesa.