Lo schiaffo a sorpresa del piccolo maltempo: allagamenti e frane

Il Bagnoro trema per ore, chiuso il sottopasso di Ristradella, giù ponticello a Stoppe d’Arca. Le transenne al Pionta con il vento bloccano la via tra facoltà e ospedale

Il maltempo di dicembre

Il maltempo di dicembre

Arezzo, 22 dicembre 2019 - Attraversano il sottopasso della Stazione con l’ombrello aperto. Pessimisti? Realisti. Perché il bicchiere di pioggia è mezzo pieno. E ancora una volta mette in seria difficoltà la città e la provincia. Un piccolo maltempo, in fondo, acqua robusta ma scesa in progressione, dalla sera precedente fino alle prime ore di ieri. Ma che è bastata a riaprire le cicatrici di un territorio ancora fragile. E per fortuna l’intervento di vigili del fuoco, polizia municipale e mezzi della Provincia è stato rapido, evitando guai quantomeno alla circolazione.

Il quadro? Il Bagnoro è tornato a tremare. «Qui il torrente è pieno, noi ce ne andiamo» è la prima telefonata della mattina da una frazione che è sull’orlo non di un bicchiere peno di pioggia ma di una crisi di nervi. Qualche intervento in questi mesi c’è stato, in particolare sulla rimozione di alcuni punti critici: ma nei fatti i torrenti esondano e le case sono ad un passo.

La schiarita di ieri mattina ha permesso all’acqua di defluire: ma solo a mezzogiorno vigili del fuoco e le altre forze hanno abbandonato la zona. Qui come altrove l’operazione annunciata dalla Regione diventa determinante: con Enrico Rossi commissario straordinario dell’emergenza certi lavori finora al rallentatore potrebbero trovare finalmente l’abbrivio.

Ma restiamo alla giornata. nella zona di Palazzo del Pero gli affluenti del Cerfone sono usciti e si è creata una frana che ha invaso la strada vecchia: la prima emergenza sulla quale si sono mosse le squadre. Intanto alle difficoltà di alcuni sottopassi si è unita quella grave di quello lungo via Ristradella. E’ lì che è morto a luglio Pergentino Tanganelli, colto di sorpresa dalla piena dopo esser uscito dalla macchina, e lì continuano ad annidarsi pesanti pericoli.

Tra l’altro uniti alle condizioni della strada, anche se in questo caso c’entrano poco. Intanto la pioggia cominciava a infiltrarsi nel sottopasso della Stazione: ombrelli a coprire la testa, forse più per una reazione psicologica che per necessità, ma piedi a mollo. Pioggia e vento, un’alleanza spesso fatale. Al Pionta ha fatto irruzione come una boccia sui birilli. Le strutture malmesse sono circondate da mesi di transenne: ma chi protegge le transenne? Con il vento si sono rovesciate o divelte: e l’effetto è stato quello di chiudere l’unica strada pedonale di collegamento tra l’università e l’ospedale.

Non è una direttrice strategica, non è quella che i più percorrono per muoversi nel colle degli studi e della sanità: però resta un altro campanello d’allarme, A Stoppe d’Arca, ci confermano i vigili del fuoco, è venuto giù un ponticello. Era uno dei punti sui quali i tecnici stavano intervenendo ma questo tempo aggressivo prima di novembre e poi di dicembre non dà il tempo di eseguire neanche le operazioni minime di messa in sicurezza delle varie zone.

E forse il tempo, più che il maltempo, perso in passato ci ritorna addosso con gli interessi. Allagato il campo sportivo di Ponte Buriano: è vero, sarà stato pure costruito nell’area di sfogo del fiume ma ora comincia ad andare sotto spesso. E chiuso temporaneamente il solito ponte vecchio di Ponticino. Come dire che i punti deboli restano i soliti, cambiano le conseguenze a seconda dei millimetri di pioggia o dei chilometri di velocità del vento.

Nella notte già i vigili avevano recuperato auto rimaste impantanate. E in provincia tra le altre zone a Cortona sono saltate alcune cabine elettriche, con tanto di black out sparsi, anche se l’intervento degli operai Enel è stato pronto. E alberi caduti in ordirne sparso, dal Valdarno alla Valdichiana.

Mentre al Bagnoro la gente si radunava sulle spallette dei loro piccoli ponti, incerta sul da farsi. Fino a che il sole ha fatto breccia e le nuvole si sono messe da parte. Chiudendo l’ennesima emergenza maltempo dell’anno. Fino alla prossima: consigliato l’ombrello in fondo al letto