La febbre del film d'essai: per tre giorni ad Arezzo un clima da festival

Per mesi abbiamo galleggiato tra block buster e super eroi: da settimane è scoppiata la passione per le pellicole di qualità. Ecco le prossime occasioni

Una scena del film di Lubitsch

Una scena del film di Lubitsch

Arezzo, 2 marzo 2015 - Amate il cinema? Per tre giorni le occasioni si rincorrono: come se improvvisamente Arezzo si fosse trasformata da terra di cinepanettoni e blockbuster in un clima da festival e grandi storie. Carta e penna?

Oggi precedenza assoluta ad uno dei grandi capolavori del cinema: "To be or not to be". Detto così sembra uno di quei mattoni mirati precisi in fronte: e invece è una commedia irresistibile, di quelle che a orologeria costruiscono scene, situazioni, caratteri. Firmata da Ernst Lubitsch, ricordata per la parodia del nazismo (imperdibile la scenna iniziale di un finto Hitler praticamente perfetto) ma che poi è un carosello meticoloso di divertimento. L'appuntamento è stasera al Circolo Aurora, con inizio alle 21.45.

Nella stessa serata ecco il cortocircuito dei film d'autore o quasi. Non siamo certo ai livelli di Lubitsch ma per il ciclo d'essai al'Uci torna "Boyhood", il film di Linklater girato nell'arco di dodici anni, vedendo crescere un bambino fino alla fascia dell'adolescenza. Era il competitor di Birdman agli Oscar, ne è uscito con le ossa rotte, una sola statuetta per l'attrice non protagonista. L'appuntamento è stasera alle 18 e alle 21.30. Birdman che ancora è visibile: all'Uci mercoledì alle 21.45.

Ma non finisce mica il film. Da oggi a mercoledì sempre l'Uci ripropone completamente restaurato "Non ci resta che piangere" (17, 20 e 22.30), il film che vede come interpreti principali Massimo Troisi e Roberto Benigni. L'occasione di vedere su maxischermo una storia ormai mandata a memoria. Ancora Uci: domani (martedì alle 20.30) uno dei documentari più belli degli ultimi anni, nel 2014 candidato anche all'Oscar come miglior documentario. Si tratta di "The Square - Dentro la rivoluzione" diretto da Jehane Noujaim, che ritrae la Rivoluzione Egiziana del 2011 a partire dalle sue origini a Piazza Tahrir. Una piazza intorno alla quale campi sequenza veri (e non come quelli di Birdman) scorrono in tempo reale, riprendendo nell'arco di diversi giorni proteste, volti, paure e coraggio. C'è chi lotta alla morte e c'è chi scappa, perché la vita è questa e il cinema, se non vuole solo raccontare favole, si deve adeguare, specie in questi spaccati di realtà.

Essai o no non dimentichiamo poi che all'Uci è arrivato da qualche giorno "Vizio di forma", incredibilmente ignorato agli Oscar ma uno dei film più travolgenti degli ultimi mesi, circa due ore e mezzo che prendono un libro di Pinchon e ne fanno una storia aggrovigliata nella trama ma chiarissima nei personaggi, sul filo di un'ironia che fa dei dialoghi una sorpresa continua.

Infine mercoledì nuova tappa di "Scusate il ritardo", il ciclo di film che all'Eden recupera alcune delle pellicole perse nei mesi neri del cinema aretino. Stavolta l'appuntamento è con "Mommy", un film premiato a Cannes nel 2014 e diretto da Xavier Dolan, altre due ore e mezzo su un giovane che vive i suoi eccessi e le sue contraddizioni tra la mamma che lo contiene a fatica e una vicina di casa. Dolan, che sia giusto o no, è considerato un talento emergente del cinema mondiale: e mercoledì alle 21 è il momento di capire se sia vero o no.