Il lavoro che fa male, in aumento le malattie professionali

Calano gli infortuni ma diminuiscono anche gli occupani

Infortuni sul lavoro

Infortuni sul lavoro

Arezzo, 31 ottobre 2014 - Gli infortuni sul lavoro calano ma diminuiscono anche le persone occupate e aumentano le malattie professionali. Sono, in sintesi, i dati emerse ieri a margine del seminario «La percezione dei rischi e la loro tutela, una riflessione con i Rls» che si è svolto all’auditorium Pieraccini dell’ospedale San Donato al quale hanno partecipato, tra gli altri, i dottori del dipartimento della prevenzione della Asl 8 e i vertici dell’Inail. L’incontro è stata una sorta di bilancio a vent’anni dall’introduzione della legge 626. In provincia di Arezzo ci sono più ombre che luci, come spiega Marco Rossi, responsabile del dipartimento salute e sicurezza della Cgil: «Di buono c’è che diminuiscono gli infortuni molto gravi, ma su questo la città è davvero una mosca bianca nel panorama nazionale».

Per il resto i dati parlano chiaro, dal 2009 a fine 2013 gli infortuni sono diminuiti del 7,48% ma anche gli assicurati Inail, cioè coloro che hanno un rapporto di lavoro dipendente, sono diminuiti, del 10,29%. In pratica significa che in proporzione la percentuale di infortuni è cresciuta. Per quanto riguarda le invalidità permanenti, in provincia hanno un’incidenza che si aggira attorno al 6% e sono in calo deciso, furono 499 a fine 2009, sono stati 301 alla fine dello scorso anno, il settore più colpito è quello dell’industria e servizi. Crescono anche i riconoscimenti delle malattie professionali, passano dai 397 di quattro anni fa ai 629 del 2013:«In questo caso l’aumento — spiega sempre Rossi — è dovuto anche al fatto che oggi vengono riconosciute come malattie professionali patologie che prima non lo erano. Adessi su apre il fronte delle nuove tecnologie, con l’esposizione alle nanoparticelle per i quali non esistono a ora dei dati scientifici chiari e univoci. Su questo campo in futuro ci sarà molto da studiare». Sembra chiaro però che sulla via della sicurezza si deve fare molto: «Come si esce dalla crisi? - conclude Rossi – Imboccando la terza via, quella della qualità, dell'attenzione alla salute e alla sicurezza. È dimostrato che in un luogo di lavoro sicuro e salubre la competizione è bassa, la produttività alta e gli infortuni diminuiscono. Ci sono statistiche che accertano che un euro speso in sicurezza rende tre volte tanto».