Muore una bimba di 5 anni: i tifosi di Montevarchi e Sangiovannese uniti nel ricordarla

La piccola è morta venerdì al Meyer per cause naturali. Il padre è un grande tifoso azzurro. Ieri due striscioni commossi intorno alle partite

Gli striscioni apparsi ieri ad Imola e a Montevarchi

Gli striscioni apparsi ieri ad Imola e a Montevarchi

Arezzo, 15 gennaio 2018 - Montevarchi e Sangiovannese sono divise da un sano spirito di campanile. Un campanile che tornerà a suonare in maniera forte il 4 febbraio prossimo, quando al Gastone Brilli Peri sarà di scena il derby numero 95 della storia. Ma se sui campi di serie D, dal punto di vista tecnico, il filo rosso che lega aquilotti e azzurri è quello del sorpasso, è innegabile come ieri, ciò che ha accumunato i due mondi sportivi sia stato un gesto semplice, spontaneo e dovuto: il saluto alla piccola Francesca, 5 anni, deceduta venerdì per problemi respiratori all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.  Figlia di Elisa e Leonardo, grandissimo tifoso della Sangiovannese, che ha sempre seguito la squadra con costanza in casa e trasferta. Francesca ha ricevuto l’ultimo saluto ieri alle 14.30 alla parrocchia di San Pietro e Paolo, nel quartiere del Bani, di fronte a centinaia di persone.

Mentre si svolgeva la cerimonia funebre, sia ad Imola, dove giocavano gli azzurri di Iacobelli, sia a Montevarchi, dove era di scena la squadra rossoblù con il Castelvetro, sono apparsi due striscioni: più atteso, ovviamente, quello esposto in terra emiliana: con su scritto “Ciao piccola Francesca”, meno atteso, ma solo per chi non conosce a fondo il mondo Ultras di Montevarchi e Sangiovannese, quello srotolato nella Curva Sud Vasco Farolfi del Brilli Peri, che recitava “riposa in pace piccola Francesca” accompagnato da un applauso di tutti i presenti. Un applauso che ha accomunato, per una giornata, due splendide tifoserie che rappresentano, da sempre, un orgoglio per le due più importanti società sportive del Valdarno.

Due tifoserie che seguono con passione smisurata due squadre che, per giunti, stanno disputando un ottimo campionato di serie D, divise in classifica da appena un punto. Commossi, ovviamente, i genitori di Francesca, che hanno ringraziato privatamente gli autori dei due gesti: se è vero che non esiste tragedia peggiore che sopravvivere al proprio figlio, il Valdarno ieri ha dato una bellissima lezione di civiltà e, soprattutto di sensibilità. Perché da queste parti il calcio, seguito molto più che altrove, divide solo nei momenti meno importanti, o quanto meno nei momenti più spensierati. Perché poi, quando si tratta di salutare per l’ultima volta una giovanissima vita spezzata, non ci sono colori che tengano. Chapeau.