SILVIA BARDI
Cronaca

Giostra, è l’ora della verità Un vertice in prefettura

Martedì la scelta. Sindaco: "Se si deciderà di correre dovrà essere quella vera". Gamurrini: "Ci siamo sentiti con i rettori, è una possibilità remota, vediamo".

Migration

di Silvia Bardi

Di certo c’è solo che se la Giostra non si potrà fare come si è sempre fatta, non si farà. E stavolta sono tutti d’accordo, dai rettori ai quartieristi, dal sindaco Ghinelli al vicesindaco Gamurrini, dai Musici agli Sbandieratori ai Fanti. Impensabile un corteo storico con i figuranti in mascherina, inimmaginabile impedire alla gente di assieparsi lungo il percorso, mortificante un Saracino con un quinto del pubblico presente.

Perentorio il sindaco. "Mi sono preso qualche altro giorno di riflessione. Ma è chiaro che se si correrà Giostra dovrà essere una Giostra vera, non un evento succedaneo". Ma sui punti fermi da garantire preferisce non entrare. "Non avrebbe senso - conferma l’assessore Gianfrancesco Gamurrini che tra l’altro ne è uno dei protagonisti - come impedire anche solo di abbracciarsi in piazza tra quartieristi in caso di vittoria. Proprio ieri ci siamo sentiti con i rettori e tutti vediamo come remota la possibilità di fare una Giostra normale. Lo stesso pubblico in piazza da oltre quattromila persone dovrebbe scendere a meno di mille e senza posti in piedi. E così abbiamo deciso di prendere altro tempo".

Ma di tempo non ne resta molto, non solo perché il premier Conte ha già annunciato di voler prorogare l’attuale situazione a dopo il 31 luglio, ma anche perché martedì alle 12,30 il prefetto Anna Palombi ha convocato tutti in prefettura per un tavolo di sicurezza sugli eventi dell’estate. E la Giostra è il più importate di tutti. Ci saranno tutti, i rappresentanti della Giostra, sindaco e vicesindaco, le forze dell’ordine, si cercherà di capire se la manifestazione come si è svolta fino ad ora è compatibile con le norme di sicurezza anticovid e se ci sono alternative accettabili. Qualunque scelta non sarà indolore. Ormai la città ha imparato a convivere con la Giostra tutto l’anno, i quartieri sono diventati punti di riferimento per i giovani. In nome del Saracino sono state organizzate raccolte fondi di solidarietà, sono state realizzate mascherine con i colori dei quartieri. Appena possibile le prove sono riprese nelle scuderie dei quartieri, di sera in città si sentono chiarire e tamburi, Musici e Sbandieratori che si allenano. Nessuno si è fermato, nessuno si vorrebbe fermare. La scena del sindaco che il 19 giugno firma nell’albo l’annullamento della centoquarantesima edizione è stata come una stilettata e per risposta quella stessa sera i quartieri hanno voluto simulare la cena della propiziatoria. E una settimana dopo c’è stata la prova generale al campo di S.Andrea, con i cavalieri in corsa contro il buratto. Ma il nemico, stavolta, non è lui.