Giallo imprenditore, summit di polizia: una pista a sorpresa?

Agenti italiani e albanesi a confronto a Puke, dove è stata ritrovata bruciata l’auto di Pecorelli. Si stringono i tempi. Conto alla rovescia per il Dna

Davide Pecorelli e l'auto bruciata

Davide Pecorelli e l'auto bruciata

Arezzo, 28 gennaio 2021 - Si stringono finalmente i tempi per chiarire il giallo della scomparsa, in Albania, dell’imprenditore ed ex arbitro della sezione aretina Davide Pecorelli. Ieri, infatti, al commissariato di polizia di Puke, a nord del Paese, c’è stato il vertice tra gli investigatori locali e quelli italiani, compresi gli esperti della scientifica che hanno raggiunto questo posto sperduto a poca distanza dal confine col Kosovo. Durante l’appuntamento, le due delegazioni hanno effettuato accertamenti sulla Skoda Fabia andata completamente distrutta dall’incendio di inizio gennaio.

Da quel momento, come è noto, si sono perse le tracce del 45enne padre di quattro figli e fondatore di centri estetici tra Sansepolcro, San Giustino, Città di Castello e Corciano. Report Tv apprende che la Procura di Perugia «non ha ancora concluso il confronto del Dna inviato dall’Albania». Poche ossa erano state ritrovate in un secondo momento all’interno del veicolo noleggiato da Pecorelli al suo arrivo all’aeroporto di Tirana risalente al pomeriggio del 3 gennaio.

La stessa procura di Perugia nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio, quindi le indagini sul fronte italiano stanno andando avanti seguendo un binario ben preciso. La polizia italiana, difatti, in Albania è alla ricerca di elementi utili per risolvere il caso. Durante il sopralluogo tecnico a Puke sono stati discussi risultati delle perizie pirotecniche per scoprire le cause dell’incendio.

Negli ultimi giorni, sono stati avanzati possibili scenari sicuramente inquietanti che non lasciano presagire nulla di buono sulla sorte dell’ex arbitro: dall’Albania la pista più seguita dagli investigatori è quella del suicidio, poi l’omicidio. E comunque nel corso dell’incontro di ieri si è svolta un’attenta ispezione nel magazzino dov’è sotto sequestro la Skoda Fabia. Nel frattempo l’esame del telefono di Pecorelli ha rivelato che non ci sarebbero state conversazioni «in cui ha mostrato paura o è stato preoccupato per la vita».

Gli inquirenti hanno osservato da vicino l’auto ritrovata completamente bruciata che è stata trasferita alla stazione di polizia di Puke a disposizione delle autorità. All’interno dei veicolo, gli agenti avevano notato e poi prelevato l’orologio, il cellulare di Pecorelli e alcuni frammenti ossei sui quali, come detto, sarebbe ancora in corso l’esame del Dna comparato con quello del fratello maggiore di Davide.

Dopo il sopralluogo tecnico, si è svolto un ulteriore incontro tra le due delegazioni, per confrontare i vari elementi emersi. Da settembre a gennaio l’imprenditore era stato in Albania per cinque volte, 4 nel 2020 e una nel 2021. L’ultima il 3 gennaio attraverso l’aeroporto di Rinas.