Salvatore Mannino
Cronaca

Furti in casa, è crollo: il calo è del 30%. Ma è boom di omicidi stradali

Il mondo dei reati dai dati della Procura. La flessione investe anche gli scippi e quindi i piccoli furti e gli incidenti sul lavoro.

La donna si è rivolta in due occasioni ai carabinieri (Archivio)

La donna si è rivolta in due occasioni ai carabinieri (Archivio)

Arezzo, 16 gennaio 2018 - Le statistiche non hanno mai messo al sicuro nessuno, tantomeno i padroni di casa dai ladri che li insidiano. E tuttavia, se i numeri valgono qualcosa, l’allarme furti in abitazione, dopo anni di picco, finalmente torna entro limiti più accettabili. Con una caduta di quasi il 30 per cento in un anno, che è una bella boccata d’ossigeno dopo il periodo dell’emergenza fra il 2013 e il 2016, quando le bande dei topi d’appartamento avevano tenuto sotto assedio capoluogo e paesi, città più grandi e piccoli borghi, tutti nella morsa della stessa paura.

Bene, adesso l’ondata di piena si ritira. Dati ufficiali della procura alla mano, le stesse cifre che fra un paio di settimane saranno al centro dell’inaugurazione dell’anno giudiziario e che La Nazione ha avuto modo di consultare in anteprima. I furti in casa, che erano stati 1077 nei dodici mesi fra il giugno 2015 e quello 2016 (il periodo di prammatica per le statistiche della giustizia) scendono a 766 nell’intervallo fra il giugno 2016 e quello 2017, il più recente.

Sono 311 colpi in meno, grossomodo un terzo, una ritirata che riporta la provincia a livelli sconosciuti da tempo. Tanto per ricordare qualche cifra in proposito, i raid in abitazione erano stati 1004 fra 2013 e 2014 ed erano saliti a 1098 (la punta della marea) fra 2014 e 2015.

Erano i tempi in cui si organizzavano comitati e ronde quasi in ogni paese, l’epoca in cui il calar delle tenebre rappresentava un incubo in ogni ciuffo di case, compresi i più sperduti, dove i ladri erano un’ombra che accompagnava sempre più i sonni degli abitanti.

Poi, nel 2015-2016 il primo segnale di inversione della tendenza, con una riduzione lieve (1077 colpi, 20 in meno) ma significativi dell’apertura di una nuova stagione, un po’ meno preoccupante della precedente. Adesso anche i furti in casa, che rappresentavano l’eccezione rispetto al trend generalizzato di calo dei reati, si allineano al dato complessivo di riduzione del tasso di criminalità.

Che la situazione stesse cambiando lo si era percepito nella quasi scomparsa dalle pagine di giornali e siti (persino dal tam tam di Facebook e degli altri social) del tema dell’assedio dei ladri d’appartamento, ma le tabelle della procura danno un’immagine del fenomeno persino più netta: non è solo un calo, è un mezzo crollo, nella speranza che non seguano ritorni di fiamma improvvisi.

Le cifre giudiziarie non si fermano tuttavia ai soli topi d’appartamento e anzi classificano tutta una serie di reati spia. Fa paura ad esempio l’esplosione degli omicidi stradali. Erano stati 14 nel 2015-2016, salgono a 25 nel 2016-2017, con un aumento del 78 per cento. Cifre che confermano quanto La Nazione aveva scritto nei giorni scorsi: più o meno due incidenti mortali al mese, dimostrazione di quanto le strade aretine siano pericolose per chi ci corre sopra, anche se calano i feriti gravi e gravissimi.

Impressionano un po’ meno, invece, i numeri dei femminicidi, reato sempre più al centro della cronaca: ce n’è stato uno solo ed è quello di Katia Dell’Omarino, per il quale l’assassino, Piter Polverini, è stato già condannato a 16 anni. In forte discesa, infine, gli scippi, altro tipico reato predatorio come furti e rapine. Da 22 dell’anno precedente si passa a 15, il 31 per cento in meno. Le strade aretine saranno, anzi sono, a rischio per gli incidenti, molto meno per gli agguati dei ladri da marciapiedi.