Finta commercialista truffa il fisco, la Finanza le sequestra mezzo milione

Presentava la dichiarazione dei redditi con ricavi pari a zero pur avendo emesso fatture per l’attività professionale di “commercialista” per importi rilevanti. Così il meccanismo

Guardia di Finanza

Guardia di Finanza

Arezzo, 14 marzo 2019 - Occultava profitti per più di un milione e mezzo di euro. Scoperta e denunciata dalla Guardia di Finanza, è una consulente del lavoro che esercitava l’attività abusiva di “commercialista”.

Militari della Compagnia della Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno hanno dato esecuzione ad un decreto finalizzato al sequestro preventivo per giungere alla confisca di  529.453,70 euro confluiti fittiziamente in trusts creati da una consulente del lavoro che esercitava l’attività abusiva di “commercialista” e che era debitrice dell’erario di  911.939 euro.

Il trust è un istituto del sistema giuridico anglosassone, utilizzato anche in Italia, che serve a regolare diversi rapporti giuridici e patrimoniali e, spesso, a isolare e proteggere patrimoni. Il provvedimento di sequestro è giutno al termine di indagini condotte dai finanzieri nei confronti di una professionista valdarnese, solita presentare la propria dichiarazione dei redditi con ricavi pari a zero.

Le investigazioni hanno svelato come la professionista, al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva da parte dell’Erario, avesse creato 5 sham trusts in qualità di disponente, nei quali faceva confluire i ricavi derivanti dall’attività professionale svolta senza scontare le dovute imposte. La non genuina finalità delle operazioni architettate non è passata inosservata alle Fiamme Gialle aretine. Analizzando la documentazione contabile della professionista, è, infatti, venuto alla luce come la stessa avesse presentato le dichiarazioni annuali con un reddito pari a zero pur avendo emesso fatture per l’attività professionale di “commercialista” per importi rilevanti, i cui ricavi confluivano direttamente su conti correnti intestati a Trusts, appositamente creati dalla stessa come disponente e dei quali continuava ad avere un potere di ampia gestione e controllo.

La creazione dei trusts è così risultata essere stata attuata al solo fine di sottrarre alla procedura di riscossione coattiva il patrimonio immobiliare e mobiliare: la professionista è stata, dunque, denunciata alla Procura della Repubblica di Arezzo per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, autoriciclaggio, esercizio abusivo della professione e dichiarazione infedele.