Fimer sul filo di lana: la partita dei creditori

Fascetto della Fiom Cgil: "Tutti attendiamo marzo quando si riunirà l’assemblea per decidere la fase esecutiva del concordato"

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di Marco Corsi

"La preoccupazione maggiore del settore metalmeccanico continua a chiamarsi Fimer e le incertezze gravano su 350 lavoratori e sulle loro famiglie". La vicenda legata allo stabilimento di Terranuova è stata al centro della relazione del sindacalista Antonio Fascetto, che in occasione del congresso è stato confermato alla segreteria provinciale aretina della Fiom Cgil, che raggruppa oltre 3 mila iscritti. E non potrebbe essere altrimenti, considerata la valenza di una vertenza che interessa non solo i dipendenti diretti di Fimer, ma anche l’indotto.

Come ha ricordato Fascetto, adesso tutte le attenzioni guardano al mese di marzo, quando si riunirà l’assemblea dei creditori per decidere l’omologa al concordato chiesto dall’azienda. "Un segnale positivo è già stato dato a settembre quando il Tribunale ha concesso l’ammissione subordinandola, ovviamente, al parere dei creditori – ha aggiunto - Stiamo poi registrando un minor utilizzo degli ammortizzatori sociali e un più alto numero di ore lavorate. Sembra quindi che la Fimer, pur con grande fatica, stia tentando di riprendersi".

Il provvedimento del Tribunale di Arezzo è stato notificato sulla base del piano industriale presentato lo scorso 28 giugno, che, come aveva spiegato la Fimer, prevede il pieno sviluppo delle attività produttive di inverters fotovoltaici e delle soluzioni di ricarica per veicoli elettrici. Un progetto che comprende anche il "progressivo ma costante superamento della crisi finanziaria che ha colpito l’azienda durante la pandemia, caratterizzata anche dal grave shortage dei componenti e delle materie prime su scala globale. Tutti fattori che hanno contribuito – unitamente ad altri di natura gestionale – all’emergere e successivo aggravarsi della crisi di liquidità ed al rallentamento delle attività". Da questo punto di vista molto importante, per il ritorno a pieno regime delle attività produttive, il supporto di nuova finanza per 45 milioni di euro, autorizzata dal Tribunale, utile per finanziare l’acquisto delle materie prime e delle componenti indispensabili per avviare il recupero dell’attività produttiva.

È passato più di un anno dall’inizio di questa vertenza. Era infatti il novembre del 2021 quando si tenne la prima grande manifestazione di protesta per le vie di Terranuova per la grave situazione finanziaria dell’azienda e in quell’occasione fu chiesto, urgentemente, un tavolo al Mise. Di incontri alla presenza dei Ministero dello Sviluppo Economico ce ne sono stati diversi. Il mese di settembre una svolta.

L’ok del Tribunale di Arezzo al piano presentato dall’azienda. Era il marzo 2020 quando fu annunciata la vendita dell’attività degli inverter solari di Abb a Fimer. Il gruppo lombardo acquisì anche il sito produttivo di Terranuova Bracciolini, che si aggiunse a quelli già presenti a Vimercate e in India, a Bangalore. Nella sua relazione Fascetto ha affrontato anche temi più generali. "Il panorama del settore metalmeccanico è poi caratterizzato da un momento di attesa – ha spiegato - è troppo presto per essere decisamente ottimisti anche perché la situazione generale, con crisi energetica e guerra, continua a rimanere difficile. Comunque ci sono due indicatori positivi che interessano almeno le imprese più strutturate: gli investimenti continuano e il ricorso alla cassa integrazione non aumenta".