Febbre cinese, nessun allarme: ma pronte task force e scorta di mascherine

La direttrice Simona Dei: «Pronti a qualunque emergenza». Le indicazionin per pronto soccorso, infettivologia e farmacologia

Pronto soccorso (foto repertorio)

Pronto soccorso (foto repertorio)

Arezzo, 28 gennaio 2020 - «La situazione è tranquilla, ma niente è lasciato al caso. Tutto è monitorato con la massima attenzione». Sono le parole della direttrice sanitaria Simona Dei, argomento, ovviamente, il coronavirus. La direttrice è appena uscita dall’incontro con i referenti delle centrali del 118. E’ la prima delle numerose riunioni che si terranno questa settimana con i vari settori della sanità toscana. L’attenzione è alta; già dagli scorsi giorni, Regione e Ministero hanno cominciato a dare direttive alle Aziende sanitarie e ai medici.

«Una situazione di allerta, certo, ma il San Donato ha tutti gli strumenti per una eventuale risposta» spiega la direttrice. «Ad Arezzo esiste già un reparto di infettologia che, come sempre, è pronto ad intervenire nel caso si registrassero dei casi. Una realtà esistente, e ben strutturata che, nel caso di malattie infettive, è pronta per l’isolamento del paziente, esattamente come per altre malattie.

L’obiettivo è quello di far saltare anche la presa in carica al pronto soccorso». La Regione chiede, poi, la creazione di una task force e ha fatto una scorta di mascherine.

«Al San Donato una task force, coordinato dal direttore sanitario, è già nata e ne fanno parte il pronto soccorso, il laboratorio di farmacologia, infettologia. Una realtà che, dal momento della sua creazione, è attiva H 24 con un numero whatsapp, da cui passa ogni caso dubbio. E ogni dubbio viene portato nella realtà più competente e scandagliato. Non sono soli all’ospedale.

La squadra è già esiste ed è funzionante» continua la direttrice. «Consigli ai cittadini? «Se sono stati in ambienti a rischio o vengono dalla Cina da meno di quindici giorni e hanno sintomi riconducibili al virus, raccomandiamo di stare in casa e chiamare il medico di famiglia.

A quel punto, se necessario, partirà la macchina sanitaria. E’ fondamentale evitare la diffusione». Intanto domani nuova riunione del gruppo tecnico permanente che si occupa di prevenzione delle malattie infettive e delle vaccinazioni, costituito da infettivologi, igienisti, medici di famiglia, pediatri: in questa sede sarà stabilita esattamente l’organizzazione degli accertamenti di laboratorio, che saranno centralizzati sulle tre aziende ospedaliero-universitarie. E in fase di programmazione, è previsto in tempi brevissimi anche un incontro con i medici di medicina generale e i pediatri.