LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Da mezza Italia per Mattarella. Ci sarà tutta la famiglia Segre

Nuovo sopralluogo del Quirinale per la visita del 6 giugno: già 4000 alla marcia. Incontro con russi e ucraini, israeliani e palestinesi davanti a Bassetti e al segretario Cei. .

Il presidente Sergio Mattarella e il fondatore di Rondine Franco Vaccari

Il presidente Sergio Mattarella e il fondatore di Rondine Franco Vaccari

di Lucia Bigozzi

AREZZO

I colori della pace hanno gli occhi e i volti di migliaia di ragazzi. Per ora quattromila già con le scarpette ai piedi, senza considerare i "grandi" che si uniranno al serpentone nel cammino da Arezzo al colle di Rondine. Tra una settimana. E con loro marcerà - idealmente nei chilometri del percorso - il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha scelto la Cittadella per incontrare i ragazzi arrivati dalle zone dove la guerra devasta, uccide, allontana. Un incontro privato dopo l’abbraccio pubblico, nella chiesetta del borgo con russi e ucraini, israeliani e palestinesi, con i giovani che portano le cicatrici del conflitto in ogni Paese del mondo. Che si dà appuntamento a Rondine per un nuovo cammino.

La chiesetta del borgo sarà il luogo del racconto e del confronto. Sulla soglia del piccolo edificio, il vescovo Andrea che ha voluto proprio Rondine come sede giubilare, accoglierà il capo dello Stato, insieme al cardinale Gualtiero Bassetti e al segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi. Ma c’è un altro momento a segnare in profondità la prima delle tre giornate del Festival Youtopic. L’immagine che fermerà quel momento sta tutta in una stretta di mano, appena sopra la pietra che reca incisa la frase di Liliana Segre: "Ho scelto la vita e sono diventata libera".

La mano della senatrice a vita, incrocerà quella di Mattarella in uno scambio di umanità e partecipazione che vale più di mille parole. E proprio lei, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone di quell’orrore, darà il benvenuto al capo dello Stato nell’Arena di Janine, lo spazio intitolato alla compagna del campo di sterminio mandata al gas per essersi ferita un dito nella fabbrica di armi dove lavorava con Liliana. È l’Arena dell’abbraccio a Mattarella con i marciatori che nel grande prato concluderanno il cammino, fisico, e inizieranno quello interiore. Perchè qui, si alterneranno le testimonianze dei ragazzi e le parole di Mattarella che ha risposto all’invito di Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine. Perchè qui, Liliana Segre torna a cinque anni dalla sua ultima testimonianza pubblica: qui dove lei ha deciso di consegnare la sua eredità morale. E ci sarà insieme ai tre figli, Alberto, Luciano e Federica Belli Paci, a suggellare un legame profondo con la Cittadella della pace e il "metodo" che insegna a trasformare il conflitto in un’opportunità di crescita, a guardare il nemico non con la misura dell’odio ma con il metro dell’umanità e del dialogo che costruisce ponti.

Poi la sera nella grande tensostruttura dove si alterneranno i dibattiti e gli incontri di Youtopic, Segre assisterà con i figli, i ragazzi della World House e tutte le persone che vorranno esserci, alla proiezione del film "Liliana", firmato dal regista Ruggero Gabbai. Un documentario che intreccia il ricordo su quel binario 21 alla stazione di Milano dove i deportati partivano per il viaggio della morte, il racconto portato ai ragazzi delle scuole e nelle aule del parlamento, il monito contro ogni odio e ogni guerra. Oggi nel borgo alle porte di Arezzo, scatta un nuovo sopralluogo degli uomini del Quirinale per il piano sicurezza e per mettere a punto gli ultimi dettagli del cerimoniale. A marciare per la pace saranno oltre quattromila studenti dalle scuole della Toscana e della provincia, mobilitate in un grande sforzo dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia e dal provveditore agli studi di Arezzo Lorenzo Pierazzi.

Il "via" al corteo arriverà solo quando anche gli studenti di Viareggio in viaggio per Rondine con il treno, raggiungeranno tutti gli altri, con i loro striscioni, gli slogan, il coraggio di metterci la faccia. Per la pace. Il fiume dei marciatori scorrerà lentamente dal piazzale dell’Ipercoop su per la Setteponti fino a Rondine, dopo aver attraversato Ponte Buriano. Con la festa negli occhi e le orecchie attente a cogliere il fruscio di un elicottero. Il saluto dell’uomo del Quirinale.