Cresce l’emergenza nuovi poveri in città Piano di servizi e misure per fronteggiarla

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E’ lotta alla povertà ad Arezzo. L’immagine che emergeva dal quinto rapporto 2021 su "Povertà e inclusione sociale in Toscana" parlava di una fetta di popolazione che si definiva povera e un’altra preoccupata per il proprio futuro. A gravare sull’economia domestica delle famiglie aretine ci si è messa la pandemia prima, e i rincari di energia, carburanti e materie prime poi. Una situazione preoccupante a cui la Giunta dà una risposta con l’attivazione delle procedure di co-programmazione finalizzate alla condivisione, con tutti gli enti del terzo settore, di progetti finalizzati al contrasto alla grave povertà e all’emarginazione sociale.

"Una misura che renderà ancora più efficace il valore e fondamentale la funzione sociale del terzo settore – dichiara il vicesindaco Lucia Tanti. - Gli obiettivi per i quali chiederemo al terzo settore una partecipazione diretta andranno dal favorire una maggiore omogeneità territoriale dell’erogazione delle prestazioni, a definire linee guida per gli interventi affidandoli ad una "rete" più incisiva".

Il Comune manterrà il proprio ruolo di protagonista primario, e il terzo settore assumerà una funzione non solo di alleato ma di soggetto strategico nella progettualità.

Al via quindi "Il disegno di welfare generativo che si regge su due grandi basi: quella dei servizi essenziali e quella della innovazione sociale. I servizi essenziali saranno al centro della co-programmazione con particolare riguardo alle nuove povertà; il tema invece della innovazione sociale poggia sul privato sociale, sul volontariato e sui singoli cittadini, è affidata alla Fondazione Arezzo Comunità. Resta fermo che la scelta di fondo è fare forza sul protagonismo del terzo settore", conclude Tanti.