Cantiere Tav e scarti "Più benefici che disagi"

I cittadini del Valdarno al momento non si lamentano dei treni in arrivo all’ex miniera: il progetto della nuova mobilità prosegue senza intoppi

di Marco Corsi

CAVRIGLIA

Un sopralluogo al cantiere della Tav a Cavriglia. E’ quello che ha fatto il 13 ottobre scorso il consiglio comunale, guidato dal sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni e dagli assessori. A seguito dell’autorizzazione arrivata da Roma, la delegazione è stata accompagnata nel luogo in cui vengono scaricate le terre di scavo. "Siamo rimasti favorevolmente impressionati da come è gestito il cantiere – ha detto il primo cittadino -. Davvero un lavoro eccezionale. Grande pulizia e grande professionalità da parte del personale. Mi è stato spiegato che ogni container ha un numero di matricola e vengono indicati chiaramente sia la quantità di materiale che trasporta che il luogo di scavo. Insomma, c’è una tracciabilità completa". La settimana successiva, un sopralluogo al cantiere era stato effettuato anche dall’Osservatorio Ministeriale. "Anche loro sono rimasti molto colpiti dall’efficienza nell’organizzazione del lavoro – ha spiegato il sindaco, che ha poi fatto il punto sull’arrivo dei convogli e sulle ripercussioni ai passaggi a livello.

"La circolazione dei treni è aumentata. Adesso siamo a tre in entrata e a tre in uscita. Ma l’accordo che abbiamo sottoscritto all’inizio di questo percorso in merito alle fasce orarie funziona perfettamente". I sindaci hanno infatti chiesto e ottenuto che il transito sia evitato nelle ore di punta. Circolazione off limits quindi al mattino tra le 7 e le 9 del mattino, tra le 12 e le 14 e tra le 17 e le 19. I passaggi a livello interessati sono quelli posti in corrispondenza di viabilità pubbliche molto importanti e trafficate: via Gadda e via Ponte alle Forche, nell’omonimo quartiere sangiovannese e lungo la nuova Sp 14 delle Miniere, in prossimità delle frazioni di Porcellino e Cetinale. I treni arrivano alla stazione di San Giovanni e poi vengono agganciati ad un locomotore e trasportati, sempre su strada ferrata, nell’area ex mineraria.

Al suo interno le terre di scavo provenienti dai lavori della stazione Foster di Firenze Belfiore. Una nuova stazione pensata per alleggerire la pressione su Santa Maria Novella e intensificare i collegamenti veloci. Nelle intenzioni, dovrà rappresentare una spinta alla mobilità, per rendere ancora più facile da raggiungere e più attrattiva la città. Diventerà il principale nodo di interscambio cittadino e regionale, ospitando i treni veloci che corrono tra Milano e Roma (più di 80 al giorno), e divenendo primo esempio in Italia di hub integrato per treni, bus (extraurbani e turistici), tram e auto. Il Valdarno è legato a questo nuovo progetto non solo per la mobilità, ma anche perché ospita, a Santa Barbara, il materiale di scavo, che servirà anche per realizzare una collina schermo. Una pioggia di risorse arriveranno poi a seguito dell’accordo tra i comuni di Cavriglia, San Giovanni e Figline Incisa e Rfi.