Cameron, l’ex premier perso per noi Torna in città e sotto gli affreschi

Insieme a moglie e figli il leader inglese prima in piazza Grande per un aperitivo e poi a San Francesco "La volta non è di Piero? Lo so". In passato due vacanze in Valdarno e la visita alla Fiera Antiquaria

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di Alberto Pierini

"La volta non è di Piero della Francesca? Sì, sì, lo so". Lo sa e a memoria. Perché David Cameron avrà ancora, come tutti, mille cose da imparare del mondo: ma di Arezzo conosce vita, morte e miracoli.

Ieri è tornato. Il primo allerta è partito da Luca Scoscini, che malgrado il cappello a due piani da cuoco ci vede benissimo. E lo ha riconosciuto come fosse sempre stato tra i suoi clienti. Si è seduto ad un tavolino sotto le Logge, di fronte al Caffè Vasari: e poco dopo mezzogiorno si è regalato uno degli aperitivi su misura per l’ora.

Oddio, che il personaggio non fosse di quelli comuni si capiva. Al suo fianco due guardie del corpo, più una terza a stazionare fuori delle Logge: chissà, magari confusa con uno dei "buttadentro" che alcuni locali della piazza hanno da tempo. Con lui moglie e figli. Lei, la bellissima Samantha, che come il marito nel 2011 era stata conquistata dal Valdarno e poi dalla città.

Rispetto ad allora molti meno incarichi e molta meno ansia: il potere logorerà pure chi non ce l’ha ma Cameron e signora parevano davvero tranquilli. Beh, anni fa era stato lo stesso: non si era scomposto a Montevarchi anche quando la cameriera, con gentilezza, gli aveva spiegato che non avrebbe potuto servirlo al tavolo. Lei non lo aveva riconosciuto, lui è da sempre abituato ad essere servito: in fondo, cribbio, è diretto discendente di un re, Guglielmo IV d’Inghilterra. Ma tranquillo come ieri, si era caricato di tazze e zucchero per servire, lei sì, la moglie Samantha. Una cosa che aveva fatto scalpore, fino a finire nelle prime pagine dei tabloid inglesi, che queste storie le adorano.

Non solo non si era offeso: era stato tanto bene da tornare. Due volte nello splendido agriturismo di Petrolo, per le vacanze di famiglia, nei mesi caldissimi della politica. E poi ad Arezzo: con l’occasione allora aveva allungato la corsa per venire ad affacciarsi alla Fiera, passeggiando tra la Badia e San Francesco.

E lì è tornato ieri di nuovo. Un aperitivo a base di spritz, salatini ma anche una birra che a 35 gradi non disdice mai. E poi la calata in Basilica.

Alla biglietteria aveva prenotato i posti: ma con un nome diverso, se sei un vip sia pur attualmente senza potere qualche cautela la devi pure prendere. Sei biglietti, due dei quali per le guardie del corpo, con la terza anche in questo caso rimasta fuori. Forse pensava di passare inosservato. Ma così come lui si ricorda Arezzo, noi abbiamo buona memoria. E alla biglietteria Ilaria Pugi l’ha riconosciuto subito, senza se e senza ma.

Con discrezione l’ha fatto salire su per la scala che collega lo spazio dei ticket con la Basilica, senza farsi sotto. E così Cameron ha avuto modo di godersi i colori di Piero. Per la seconda volta: c’era stato anche nel 2011, una delle foto a fianco lo ritrae per l’appunto all’atto di uscire dalla Basilica.

Ma poi Ilaria, giustamente, ha colto la palla al balzo: uno scatto sotto la Leggenda fa bene alla Leggenda, i capolavori vivono anche dei visitatori che vengono a rendergli omaggio. E lui si è prestato con cortesia.

E’ il momento nel quale la stessa Ilaria per essere ancora più accogliente ha provato a spiegargli qualche segreto di quel dipinto entrato nella storia. "Ma annuiva e confermava di conoscerlo bene". Anzi, era lui stesso a mostrarlo e raccontarlo ai figli. Una bella visita e via: probabilmente a pranzo ma riuscendo stavolta a far perdere le proprie tracce. Non si è fermato in piazza San Francesco, come nel caso degli affreschi aveva prenotato ma altrove. Ormai sa dove e quando andare.

Si era dimesso da premier dopo il referendum che aveva sancito l’uscita del Regno Unito dall’Europa. Una scelta che non aveva mai condiviso: forse perché lo avrebbe costretto ad uscire anche da Arezzo. Intollerabile.