Siccità, pronto il piano di emergenza di Nuove Acque

Il gestore: "Qui per ora nessuna criticità ma siamo pronti, adottate politiche di risparmio da mesi"

i tecnici

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Arezzo, 25 giugno 2022 - L’acqua manca e le previsioni non promettono precipitazioni consistenti, ecco allora che per scongiurare il peggio è pronto un piano d’emergenza. La stagione più calda sarà scandita dallo spettro siccità, con fiumi e torrenti in secca, agricoltura allo stremo e l’ipotesi del razionamento come estrema ratio. Il Comune corre ai ripari preparando un’ordinanza anti sprechi contro gli attingimenti indiscriminati per vietare l’uso dell’acqua pubblica per lavare auto, riempire piscine e annaffiare orti. Il nord piange e il centro fa i conti coi propri bacini idrici.

Per Arezzo l’impianto di Montedoglio tiene e promette di garantire acqua per l’estate. Ma cosa succederà dopo se la pioggia non tornerà a cadere? Lo chiediamo all’amministratore delegato di Nuove Acque Francesca Menabuoni che assicura che il gestore idrico ha pronto un piano salvagente. “Nuove Acque ha piani da attivare in caso di crisi idrica, per la verità ci stiamo lavorando da inizio anno, visto che il trend negativo viene dal 2021. Siamo in massima allerta ma senza criticità perché abbiamo adottato politiche di risparmio da tempo. Come tenendo le dighe piene per far fronte all’estate e adottando altre fonti in inverno”. Il piano di emergenza prevede anche un’oculata gestione dei pozzi. “Ci sono interventi emergenziali su pozzi e collegamenti tra acquedotti– continua l’ad - Esiste una cabina di regia Toscana insieme alle regioni confinati, che monitora costantemente la situazione. Come per l’invaso di Montedoglio che serve anche l’Umbria”. E se la Regione ha il potere di intervenire nelle criticità, non è escluso che presto proprio la Toscana dichiari lo stato d’emergenza.

“Fondamentale per gestire la crisi idrica avere invasi come Montedoglio, e la cosiddetta autostrada dell’acqua, l’anello che collega la Valdichiana aretina e Siena già finanziata in parte dal pnrr che permetterà a tutta la Valdichiana di avere l’acqua di Montedoglio, per il completamento dei lavori ci vorrà il 2023 – dice Menabuoni – se oggi la situazione in provincia non è grave è perché ci sono queste infrastrutture. Nei collegamenti con le reti idriche locali restano alcuni punti da potenziare come l’afflusso a Monte San Savino. Altre zone da monitorare quelle montane in Casentino e Valtiberina servite dai piccoli acquedotti non collegati a Montedoglio che risentono maggiormente dei cambiamenti climatici. In questi casi annaffiare o meno l’orto fa la differenza per le falde che vivono una decrescita costante”. Per l’ad Menabuoni occorre una politica regionale di incremento degli invasi. Quanto alle perdite, le nostre condotte sono tra le più virtuose d’Italia. “Nelle zone gestite da Nuove Acque il tasso di perdita è del 23,4%, l’acquedotto di Arezzo si attesta da anni sotto il 20% - dice Menabuoni - questo è uno dei fattori che permettono di non avere a breve i problemi di realtà toscane. Abbiamo fatto investimenti importanti focalizzati alla riduzione delle perdite, stiamo lavorando a un piano di rinnovo tubature (le nostre hanno tra i 30 e i 50 anni in media) una sostituzione massiva ad Arezzo e nei principali centri delle vallate”. Tra gli interventi anche la diminuzione della pressione. “E’ una politica adottata tutto l’anno, decidere qual è il livello di pressione più adatto in funzione del consumo senza pregiudicare il servizio, la pressione è impostata con differenze tra giorno e notte per non sprecare acqua in rete. Un sistema calibrato automaticamente. Restano le buone pratiche: ricordiamoci che l’acqua dell’acquedotto è potabile, non la usiamo per lavare la macchina o annaffiare. Accorgimenti come lavare la verdura e riutilizzare l’acqua le piante, lavare in bacinella invece che in acqua corrente, fare la doccia rispetto alla vasca, può fare la differenza. Così come chiudere il rubinetto per lavarsi i denti e usare gli elettrodomestici con programmi eco”.

 

Restano poi le buone pratiche che tutti possono adottare per non sprecare il bene più preziosi. “Ricordiamoci che l’acqua dell’acquedotto è potabile, è un alimento, non la usiamo per operazioni superflue come lavare la macchina o annaffiare orti e giardini – spiega l’amministratore delegato di Nuove Acque Francesca Menabuoni – Si tratta di piccoli accorgimenti come lavare la verdura e riutilizzare l’acqua per annaffiare, lavare in una bacinella invece che in acqua corrente, fare la doccia rispetto a riempire la vasca da bagno, che possono fare la differenza se messi in pratica costantemente. Così come chiudere il rubinetto per lavarsi i denti oppure usare gli elettrodomestici di casa impostandoli con programmi eco”.